Centinaia di volte ho visto alla TV l'ingresso che da una strada della Capitale porta alla sede del PD. Dopo pochi metri dal citato ingresso si intravede un pilastro che divide in due il corridoio, corridoio che, probabilmente, porta alle scale. La persona che varca la soglia e giunge al pilastro ti porta a pensare che qualche distratto (dal pensiero politico) possa andare a centrare l'ostacolo picchiando violentemente la testa contro il manufatto in cemento armato. Da tecnico penso che nessuno si sogni di demolire quel pilastro nel timore che caschi tutto ciò che sta sopra. Probabilmente Renzi, che giudico persona politicamente valida, qualche volta avrà battuto il capoccione. Tutto questo per dire che con le sue proposte, scritte con l'aiuto del Cavaliere di Arcore, ed in particolare con il suo desiderio di eliminare per le future elezioni le preferenze è come se avesse, con la sua capoccia, demolito il nominato pilastro. Un consiglio che un uomo della strada dà al Sindaco di Firenze: rimetta quel pilastro.
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Su un quotidiano del 24 gennaio, quotidiano a tiratura nazionale, leggo: “Sulle preferenze ricordo che in Lombardia solo il 14% degli elettori le ha usate alle regionali contro il 90% della Calabria”. Leggendo la notizia non ho potuto trattenere il sorriso pensando alla risposta che facilmente posso dare al giornalista. Il motivo della differenze sulle percentuali tra noi polentoni ed i terroni è subito spiegata. I terroni, o meglio, il povero popolo dei terroni (popolo che stimo) sono costretti a votare come suggerisce la malavita: Camorra, 'ndrangheda, mafia. Anche qui, nel nord dell'Italia, la malavita è risalita e sta appestando le nostre regioni. Ecco uno dei motivi per il quale il nord desidera l'autonomia, il distacco da Roma. Ad autonomia avvenuta sarà più facile eliminare la malavita usando tutti i mezzi necessari.
Alle prossime elezioni, sono convinto, anche in Lombardia aumenteranno le preferenze. Chi scrive ha giurato a se stesso che non si recherà più al voto se non potrà mettere la croce su persone conosciute. La mia assenza nulla cambierà, come non cambierà il mio essere un bipede leghista. Più volte ho paragonato i palazzi del potere capitolini alla Massima Cloaca Romana. Infatti non passa giorno che i mass media riportino notizie dalla Capitale di omicidi, di evasioni fiscali miliardarie, di politici corrotti sino al midollo, di azioni malavitose. Quale l'alternativa? Quella di desiderare, per dirla alla Ranieri, di sognare ed essere desto. Si perché in questa nazione, corrotta al 90 per cento e più, le Regioni, del nord non possono che desiderare, con forza, l'autonomia.
L'ex Segretario nazionale della Lega Nord Roberto Maroni in campagna elettorale ha puntato su due promesse: quella che ha portato al motto “Prima il Nord” ed il trattenimento del 75% delle tasse versate dalla Lombardia. Ora il Segretario è Salvini. A Salvini e Maroni diciamo che le promesse sono sacrosante e se non desiderano essere mandati a casa domani mattina non devono mirare solo all'Expo (manifestazione passeggera). Le prossime elezioni non devono essere considerate dalla Lega come qualcosa di passaggio. Si ricordino i responsabili che a Pontida si parlava di secessione, poi di autonomia. Se i palazzi sede della Cloaca Massima non ci ascolteranno ci saranno altri modi per fare valere i nostri sacrosanti diritti. In Europa altre fette di Nazioni mirano all'autonomia.
Giancarlo Bettini
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