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giovedì 16 gennaio 2014

LE PAROLE DI UNA VOLTA: "Grumér", "Grumèl"

"Grumèl" è una parola del dialetto di Grosio. Queste due termini dialettali in origine, secoli fa, potevano essere un'unica parola, della quale non si conosce probabilmente il significato originale. (Di Giac)
Nelle parlate bergamasche Groeumér era una parte concava che si incastra nell'aratro vero e proprio, chiamato in Italiano "vomere". "Prognatismo" è il termine che in Italiano corrisponde aGrumér: il dizionario definisce questa malformazione facciale, "sporgenza in avanti della mandibola". Mentre il "Dizionario grosino" di Gabriele Antonioli dà un'altra definizione: "denti superiori sporgenti". In questo caso a Stazzona invece si usava una parola rara, "rusca-scelésc", intraducibile in Italiano.
Sono convinto che la forma del vomere, concava, ricordi quella del viso di chi è affetto di prognatismo. Le due parole valtellinesi hanno certamente la stessa origine, ma quella bergamasca non ne sono sicuro. Nella toponomastica si trova poi la parola Grumello: Grumello in Monte è un comune in provincia di Bergamo. Come si sa, Grumello è una località nei pressi di Sondrio, dove si produce un vino pregiato che porta lo stesso nome. La radice potrebbe essere la stessa nelle due parole dialettali usate nella nostra provincia: "grum" pronunciato forse con la "u lombarda".
Il Prognatismo era chiamato anche "mento asburgico" perché spesso era una caratteristica tipica dei sovrani o principi della Casa di Asburgo. Lo si nota anche in alcuni dipinti famosi. Ignoro quale possa essere la "presenza" nella nostra provincia della parola "Grumér". Ora potrebbe essere tardi per capirlo: molte vecchie parole sono ormai dimenticate.
Giac

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