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sabato 29 marzo 2014

GRUPPO MAGANETTI VINCE LO SCONTRO DIRETTO: +8 - Pagelle

Nell'ottava partita del girone di ritorno del Campionato di Promozione, Girone Lecco, il Gruppo Maganetti Tirano ha affrontato fuori casa, nello scontro diretto, l'Ars Rovagnate, seconda in classifica. Nonostante la vicinanza in classifica , i cestisti tiranesi hanno dimostrato tutta la loro superiorità ottenendo un risultato che non lascia spazio ad interpretazioni: 43 a 61 il risultato finale. Accantonata abbondantemente la seconda sconfitta in campionato contro il Vercurago,  il Gruppo Maganetti Tirano consolida la testa della classifica a portandosi a + 8 proprio dal Rovagnate.
Nella prossima giornata, domenica 6 aprile alle 17.00, la nona del girone di ritorno, i nostri cestisti affronteranno, in casa, il Bishoff Galbiate.

IL PAGELLONE di Ugo Attisani
La mazzata al campionato era sfumata in quel di Vercurago per ampi meriti avversari. Oggi la clava tellina cala invece implacabile su Rovagnate. Un messaggio forte alle dirette inseguitrici, Tirano vince anche fuori casa cari miei e vince anche bene facendo 60 punti su un campo in cui le partite terminano con punteggi da femminile e relegando la squadra di casa a 43 miseri punti. 8 punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici sono un buon gruzzolo, da mantenere assolutamente in vista playoff. Ma bando alle ciance e sotto col pagellone.
Debu: Come la prima notte di nozze di un verginello la sua partita non dura neanche 2 minuti. Il tempo di giocare a sasso carta e forbice con gli allegri operai del cantiere vicino, per l’occorrenza muniti di divisa rovagnatese. Lo guardano lo puntano e lo menano come fosse un sacco di calce. Gli ri- infortunano il pollice e a farne le spese è un povero sacchetto del ghiaccio triturato in tempo zero. Per punizione decide di passare tutta la partita con un braccio attaccato al corpo e la mano sul petto in un chiaro slancio nazionalistico. S.V. : PATRIOTA
Ugo: Tocca il primo pallone dopo due settimane di inattività e a palleggiare sembra più impacciato di Balotelli con la pettorina. Decide di colmare le sue inefficienze ballhandliche con una difesa ferrea che in confronto il bifidus actiregularis della Marcuzzi gli fa na pippa. Il suo ingresso in campo coincide anche con i mini allunghi della squadra ospite anche se manca ancora l’appuntamento col canestro dimostrandosi timoroso nel concludere a canestro. Voto: 6 MAGRO E FAMELICO
Dome: E’ necessario dirlo…sinceramente dominante, un godzilla incazzato che si aggira per il campo, dimostra subito di non sentire la pressione realizzando i primi canestri della gara in un momento delicato in cui Rovagnate ci aveva messo con le spalle al muro e da li in poi letteralmente segna tutto. In difesa non ci sono contromisure che reggano e fa ammattire il vincitore a mani basse del premio peggior capigliatura del campionato. Quel “poco divin” codino che per la rabbia se lo sarà mangiato tutto nel post partita manco fosse Rockerduck con la bombetta. Nel finale di partita è stato anche in grado di trasformare il Deme in John Travolta, dal momento che ad ogni canestro del suo giocatore il coach reagiva mulinando le mani e ancheggiando come un pazzo in preda a spasmi involontari…I miracoli del basket! Voto: 8.5 WHITE JESUS
Bongio: Per usare una metafora culinaria la sua gara potrebbe essere inquadrata come un latticino, nello specifico una mozzarella, bianca e molle. Sul bianco c’è poco da fare dato che purtroppo la pelle nere è il più grande rimpianto del Bongio nazionale ma sul molle magari ci si può lavorare. Termina la gara con un virgolone che lo amareggia al punto da desiderare che il teo negri, in panchina con lui e anche lui fino a quel momento a zero, non entri più in campo e gioire insieme dello zero al quoto. Voto: 5 GALBANINO
Teo Baggi: Dal punto di vista realizzativo è l’unico, insieme al dome, ad aver raggiunto la doppia cifra. Sembra quasi più concentrato a non sbagliare che ad attaccare furiosamente. Quasi per redimersi dei mille isolamenti presi in stagione butta via qualche contropiede di troppo sparacchiando in curva la sfera. Sono però segnali incoraggianti che fanno piacere alla squadra, sempre memore di una prima parte di stagione in cui obbiettivamente si è visto il miglior Teo degli ultimi anni. Vince il premio ignorantata del giorno con una tripla in transizione che aveva il senso di una zuppa calda nel Sahara e che mette a tacere tutti quelli che già lo stavano maledicendo… ma come diceva sempre un grande maestro chi segna ha sempre ragione. Voto: 7 REDENTO
Maraci: Quest’oggi un Maraci formato Rambo, col coltello tra i denti si butta nella selva di braccia che è l’area avversaria per gabbare quanti più rimbalzi riesce, spesso con ottimi risultati. Una vera mosca tsetse che per recuperare palle non lesina fucilate nelle parti basse dei malcapitati avversari. In attacco però latita come le ragazze al corso di ingegneria meccanica, assente. Si vocifera che la fiamma della competizione sia stata accesa in lui dal Rino che, in un break della gara accennava ad una cena al Mc Donald. Menzione d’onore per aver riaccompagnato, per l’ennesima volta, fino in Tibaldi il lavoratore Ugo, eroico. Voto: 6.5 DRUIDO
Missa: Cestisticamente parlando una gara senza acuti, non degna di nota la fase offensiva e dignitosa quella difensiva. Ravviva la sua gara nel finale, quando dopo un fischio macroscopico non solo non fischiata ma addirittura punitivo nei suoi confronti letteralmente sbiella come Lapo senza la polverina magica. Deve fare appello a tutto il suo self control per non mandare a quel paese l’arbitro e compromettere così la gara. Grazie Capitano…ecco magari un disegnino della cosa al Debu.. . Voto: 5 SELF CONTROL
Pedro: Buona gara, caratterizzata da poca continuità nelle giocate ma da grande caratura delle stesse oltre alla solito ferocia leonina. Come si suol dire poche cosa ma fatte bene. Saggezza della nonna in carriola a parte, sono da imputare a lui infatti un paio di giochi da tre punti fondamentali per la gara, uno per rimanere aggrappati alla match e l’altro per uscire da un tentativo di rimonta avversario sul finire di gara. La forza è grande in lui, sarà la barba. Voto: 6.5 BIG TIME
Teo Negri: Due canestri in garbage time lo salvano dalla virgola tanto auspicata dal Bongio ma non da una prestazione nel complesso sottotono. In attacco non riesce mai a trovare il flow giusto cioè spiragli per lanciar il suo tiro fuori dai blocchi. In difesa però mostra personalità e carica quando praticamente caricato a molla dai beceri incitamenti della marmaglia che assiepava la panchina si prodiga in uno sforzo difensivo davvero encomiabile e recupera una palla importantissima. Come già anticipato nel finale di gara sporca il tabellino con annessa occhiata da “Te l’avevo detto che se entravo segnavo” lanciata al Bongio rosicante. Voto: 6 OPPORTUNISTA
Penna: Non riesce a lasciare la sua impronta sulla gara sia offensivamente che difensivamente. Ci prova eh, come sempre, ma le giocate furbesche tipiche del suo stile oggi non gli riescono proprio. Meno male che a sto giro le castagne dal fuoco le ha tolte qualcun altro. Voto: 5.5 STANCO
Panizza: Non è abituato a fare a spallate tutta la gara è un tipo pacifico e questo ormai lo si è capito. Il problema è che lo hanno capito in fretta anche gli avversari che gli hanno riservato un trattamento brutale. Nonostante questo piazza un paio di canestri importanti e soprattutto all’inizio lotta per qualche rimbalzo offensivo importante. Fondamentale un suo canestro nell’allungo finale finalizzando un ottimo passaggio dell’Ugo liberatosi dal pressing forsennato degli avversari. Voto: 6 SMILZO
CHI SALE: Dome, Teo Baggi
CHI SCENDE: Il quartetto sondriese
MVP: Dome, la cui performance balza agli onori della cronaca anche sul forum

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