"Pensavamo, a torto, di aver toccato il fondo con i governi Monti e Letta, e invece no, perché Renzi sta dimostrando di avere più a cuore le sorti dei profughi che invadono il nostro Paese invece dei milioni di disoccupati, giovani soprattutto, e degli esodati". Esordisce così il senatore valtellinese della Lega Nord Jonny Crosio in una nota stampa; e continua: "L’Italia non può permettersi di accogliere migliaia e migliaia di immigrati, quando non ha le risorse per i suoi cittadini: prima vengono gli italiani, soprattutto in una fase di crisi. Invece questo governo non ha voluto il reato di clandestinità, aprendo di fatto le porte a un’ondata di disperati che - conclude Crosio - lascia la vicina Africa alla ricerca di un futuro migliore: qui sa di avere via libera, di trovare vitto e alloggio".
Certo la principale causa è la crisi economica; certo contribuisce il senso di insicurezza causato dall'ondata di furti. Tutto questo si somma all'impostazione mentale, piuttosto chiusa verso l'esterno, di noi valtellinesi. Fa specie però, come qualcuno ha scritto sulla pagina Facebook di Intorno Tirano, che "a Tirano ce ne sono già troppi (immigrati, Ndr), bruciateli". Una voce fuori da un coro che comunque, in maggioranza, condanna la presenza di questi stranieri in suolo valtellinese. Stranieri che, appositamente o no, vengono de-personalizzati: il presidente della Provincia di Sondrio parla genericamente di africani, non sapendo neanche, per colpa del Ministero, da che parte del continente arrivino. Certo fa differenza dire che qualche decina di immigrati sarà mantenuto nei nostri alberghi (Crosio dice: "E dobbiamo pure vedere gli immigrati alloggiati in alberghi, sfamati e mantenuti per mesi e mesi!"), piuttosto che dire che madre e bambini perseguitati e affamati da un regime, che rischiano di essere trucidati o violentati, saranno messi in salvo grazie al nostro aiuto.
Qui non si tratta di stabilire chi ha ragione, ma di pretendere, prima di tutto dal Ministero, maggiore informazione rispetto (anche) a queste vicende; perché è giusto sapere come vengono spesi i nostri sacrifici, i nostri soldi. Magari si possono avere visioni differenti sul destino di questi disgraziati, ma tutto deve partire da una maggiore conoscenza dei fatti, da una maggiore trasparenza. E' questo che molti cittadini, in questo momento, stanno chiedendo e sperando di ottenere da una politica che ha bisogno di essere radicalmente rinnovata, anche nelle nostre piccole realtà.
Marco Travaglia
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