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venerdì 4 aprile 2014

CONFERENZE SULLA PACE: PROVERA ALL'ONU E AL CONGRESSO USA

Nuovi impegni internazionali per il valtellinese Fiorello Provera, vicepresidente della commissione Affari esteri del Parlamento europeo, reduce da un viaggio negli Stati Uniti per partecipare, nelle vesti di relatore, alle conferenze sulla pace che si sono svolte la settimana scorsa al Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite, a New York, e al Congresso degli Stati Uniti, a Washington. Non una prima volta per l’ex presidente della Provincia che giusto un anno fa, sempre a New York, era intervenuto durante la conferenza organizzata dal Middle East Forum, un importante think tank che si occupa delle tematiche connesse alla convivenza tra israeliani e palestinesi in Medio Oriente.
Tema degli interventi americani di Provera la necessità di un approccio globale per raggiungere pace e stabilità in aree particolarmente difficili quali il Medio Oriente, la Siria o l´Africa. “Lesperienza di decenni ci ha mostrato come spesso gli accordi tra governi e le firme sui trattati non sono sufficienti per garantire la pace, soprattutto una pace durevole nel tempo. Non si può predicare odio per decenni nei confronti dell´altro, perfino nelle scuole, e pretendere una coesistenza pacifica tra i popoli una volta firmato un accordo. Al contrario – sostiene Provera –l’accettazione di uno status quo o di un cambiamento deve maturare innanzitutto nella coscienza degli uomini, ecco perché è indispensabile un approccio globale al tema della pace”.
L'appello lanciato all´Onu dall´Interparliamentary Coalition for Peace, è rivolto a politici, uomini di cultura, religiosi, affinché insieme si adoperino per la tolleranza e il vivere insieme, pur nella diversità. Provera ha espresso le sue idee sulla base delle esperienze vissute in medio Oriente, in Giudea e Samaria, nello stato di Israele, dove convivono e collaborano, in vaste zone industriali, lavoratori israeliani e palestinesi condividendo gli stessi salari, gli stessi doveri, i sacrifici e le speranze in un futuro migliore.
Di diverso tenore l’intervento dell’europarlamentare valtellinese al Congresso degli Stati Uniti, a Washington: “Ho spiegato quanto la politica estera europea sia debole e di parte. I limiti imposti da Bruxelles a Israele nel commercio, nell´industria e perfino nell´istruzione sono la conseguenza di posizioni ideologiche più che di fatti concreti. Ritengo sia indispensabile quindi coinvolgere società civile, religioni e Ong per costruire una stabilità fondata sulla coesistenza, l´accettazione dell´altro e il rispetto”. In conclusione Provera ha parafrasato Georges Clemenceau, primo ministro francese nei primi anni del Novecento, fautore del trattato di Versailles che pose fine alla prima guerra mondiale: “La pace è una cosa troppo seria per essere lasciata ai soli politici”.

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