Sul finire del mese di aprile una nota ditta del tiranese è stata frodata. Contattata telefonicamente da un truffatore, tra il 23 e 24 aprile 2014, è stata definita la contrattazione per la compravendita di un bene. Il delinquente, che sulla carta d'identità rilasciata per l'acquisto risulta residente a Brescia, che bene aveva simulato la parte di un normale acquirente tanto che i dipendenti non avevano dubitato di nulla, , aveva mandato un suo complice a ritirare il bene. Quest'ultimo era dotato di una patente falsa, contenente una sua foto, ma avente le generalità di un ignaro autista al quale, qualche settimana prima, era stato rubato il portafoglio in palestra. I ladri avevano rubato i soldi e copiato i dati sensibili dell'uomo, senza che quest'ultimo, quindi, potesse sospettare qualcosa.
L'autista con la patente falsificata, arrivato a ritirare la merce, ha consegnato ai dipendenti dell'azienda un assegno circolare, la cui validità non era certificabile in quanto quel giorno, sabato 26 aprile, le banche erano chiuse. Al momento dell'incasso dell'assegno in banca, l'amara scoperta dei titolari: l'assegno circolare non era mai stato emesso dalla banca, ma era stato abilmente contraffatto.
Per i titolari dell'azienda tiranese, oltre al danno, anche la beffa. Siccome al momento dell'acquisto è stata emessa la fattura (per 4.300 euro) dovranno anche versare l'Iva allo Stato, che potrà ridare la somma di denaro solo quando il tribunale avrà riconosciuto ufficialmente la truffa. Fatta la denuncia ai Carabinieri di Tirano da parte dei proprietari dell'impresa, è stato inoltre scoperto che sul truffatore pendeva già una denuncia per truffa.
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