“Chiedo alla Provincia autonoma di Trento di provvedere affinché l’orso m25, la cui presenza in Val di Togno è stata abbondantemente documentata, sia allontanato dai boschi della Valtellina e possa essere rimesso in libertà in un habitat a lui più confacente”. Questa la posizione del presidente della Provincia di Sondrio, Massimo Sertori, in merito alla tanto discussa vicenda dell’orso m25.
Il grosso esemplare maschio di circa 3 anni fa parte di quel nucleo vitale di orsi bruni che, a partire dal 1999, sta ripopolando le Alpi Centrali in seguito all’avvio del progetto “Life Ursus” voluto dalla Provincia autonoma di Trento insieme al Parco Adamello - Brenta e all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ISPRA) e finanziato dall’Unione Europea. “Il progetto, nel merito del quale non voglio entrare, - aggiunge Sertori - avrebbe dovuto contemplare la possibilità che gli eventuali territori di espansione e colonizzazione da parte di questi grandi predatori fossero in grado di sostenerne la presenza. Ad oggi, il nostro sistema territoriale, senza tralasciare alcun ambito e dunque, quello ambientale, faunistico, agricolo e pastorale - prosegue il presidente della Provincia di Sondrio - non è in grado di far fronte alla permanenza di un orso bruno, a maggior ragione quando si tratta di un esemplare mediamente problematico come m25. Alla nostra provincia, purtroppo non a statuto autonomo, mancano, infatti, non solo le risorse economiche ma anche quelle umane per gestire al meglio una situazione di questo genere che di sicuro presuppone un’intensa attività di controllo, di informazione e di comunicazione dedicate”.
Il plantigrado è radiocollarato e i suoi spostamenti sono, entro i limiti consentiti dai dispositivi e dalla corretta ricezione dei dati gps, tenuti sotto controllo da parte della Polizia Provinciale e dell’Ufficio Faunistico di Palazzo Muzio. Ieri sono state posizionate alcune foto trappole su due dei quattro asini predati. Dopo 10 giorni, inoltre, è stato possibile localizzare m25 attraverso la radio VHF. Pur essendo il segnale molto debole, è stato comunque possibile definire con esattezza la posizione dell’animale che si trova in sponda sinistra orografica in Val di Togno.
Finché m25 resterà in Val di Togno non sarà possibile però - a causa della mancanza di copertura telefonica - avere i dati dal gps. Sempre ieri, è stata, inoltre, documentata la presenza del lupo in Valchiavenna. La conferma arriva dal fatto che due pecore sono state predate, una è stata sicuramente uccisa dal lupo, l’altra probabilmente è caduta da un precipizio.
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