Momento clou della Mostra del Bitto, in programma a Morbegno il 18 e 19 ottobre, è da sempre il concorso dei formaggi che laurea ogni anno i migliori caricatori e i migliori produttori di Bitto, Valtellina Casera, Scimudin e Latteria. Due formaggi dop, un prodotto fresco e moderno e un altro che fa parte della tradizione casearia locale saranno sottoposti all’esame di due giurie distinte, una per le due annate di Bitto, 2013 e 2014, l’altra per i restanti tre, entrambe presiedute da Renato Ciaponi e coordinate dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto.
I due gruppi di assaggiatori lavoreranno nella giornata di mercoledì 15 ottobre allo scopo di emettere i loro verdetti in tempo utile per allestire la casera, all’interno del chiostro di Sant’Antonio, con le coccarde a distinguere i vincitori nelle diverse categorie. Anche quest’anno la premiazione si terrà nella serata di sabato 18 ottobre nell’auditorium: un contesto più raccolto per dare la giusta rilevanza ai produttori.
Le categorie sono complessivamente sette, ma è indubbio che l’attesa è tutta per il Bitto 2014, poiché la manifestazione morbegnese fornirà il primissimo responso sulla qualità dell’annata, condizionata da un meteo negativo che ha, di fatto, accorciato la stagione in alpeggio, iniziata tardi a causa del persistere della neve sui pascoli a maggio e giugno e finita prima, soprattutto alle quote più elevate. “Sappiamo tutti che estate abbiamo avuto – sottolinea il presidente del Consorzio Vincenzo Cornaggia -, a una certa altitudine pioggia e temperature ben al di sotto della media stagionale si patiscono ancora di più, vale per gli uomini, che hanno lavorato in condizioni difficili, e vale per gli animali. Nonostante ciò abbiamo potuto contare su una discreta produzione di latte, senza particolari problemi riscontrati al momento della marchiatura delle forme. C’è di che ben sperare per la bontà del Bitto 2014 ma attendiamo naturalmente anche noi il giudizio degli assaggiatori”.
I tecnici del Consorzio di tutela che hanno visitato gli alpeggi nel corso dell’estate, e che da un mese hanno iniziato le operazioni di marchiatura, hanno riscontrato una buona qualità dell’erba, che ha favorito la produzione di latte, e le forme hanno rispettato i requisiti previsti dal disciplinare, senza evidenziare particolari difetti. Merito degli alpeggiatori che trascorrono l’estate in alta quota, abituati a questo e ad altro, a lavorare in condizioni difficili, a fronteggiare il freddo, la pioggia e il caldo eccessivo, tutti allo stesso modo fastidiosi per gli animali. Le difficoltà sono state affrontate e contrastate con la consueta determinazione e, alla fine, tenendo conto delle avversità, la stagione può considerarsi positiva.
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