Sabato 25 ottobre 2014. Dal giornale on line “Intorno Tirano.it”: la notizia che venerdì prossimo 31 ottobre a Chiesa in Valmalenco si terrà una conferenza sul ritorno dell’orso sulle Alpi. Dal quotidiano “La Provincia di Sondrio” una intera pagina è dedicata alle difficoltà incontrate dalla Fab nel far quadrare i bilanci della Società malenca.
Due notizie che toccano la valle dello sci, delle escursioni in montagna, dei minerali. Valle dove i Sindaci ballerini hanno lasciato che i morti di fame prelevassero l’acqua dai torrenti a danno del paesaggio alpino. Oggi è in pericolo l’apertura della prossima stagione dello sci invernale. Sorrideranno gli orsi al sapere che, dopo il letargo, potranno scorrazzare quali unici abitanti della montagna. Il Presidente della Fab, Vismara, denuncia le forti spese che deve sostenere per tenere aperti gli impianti.
Vi immaginate la futura Valmalenco? Terra di orsi a due gambe e a quattro zampe! Mi auguro che il peggio non accada per il bene degli abitanti onesti.
Voglio concentrarmi ora sul titolo del mio articolo odierno “Errare è umano, perseverare è diabolico”. Alcuni mesi or sono ho partecipato, a S.Antonio Valfurva, alla riunione tenuta dagli amici dell’orso. Sono intervenuto leggendo il mio pensiero riportato su un giornale on-line. Ho denunciato la infelice scoperta dei componenti della U.E., la reintroduzione sulle Alpi del plantigrado. Ho scritto che in caso di morte di un abitante in provincia di Sondrio a causa dell’orso avrei denunciato, tramite legale, l’intera Unità Europea per omicidio premeditato.
Quindi, amici lettori, potete immaginarvi quale amarezza ho provato alla notizia che si tengono ancora conferenze da parte dei colleghi della Brambilla. Ai relatori di venerdì prossimo invio un “vaffa” grillino. I nostri contadini faticano nel tenere in ordine i maggenghi e, secondo quei quattro gatti animalisti, dovrebbero recintare i maggenghi stessi. E’ la dimostrazione che quel tizio ha fatto bene, anni fa, a chiudere i manicomi. I pazzi sono fuori, non dentro i luoghi di cura.
Giancarlo Bettini
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