Si è conclusa sabato sera la due giorni organizzata dal circolo culturale La Torre di Chiavenna in occasione della quarta edizione del Premio Nietzsche, della diciottesima edizione del Premio La Torre e della presentazione del nuovo libro di Marcello Veneziani “Anima e Corpo”.
Di fronte ad un pubblico numeroso e attento che ha affollato il cineteatro Victoria di Chiavenna, Marcello Veneziani, Renato Besana e Guido Scaramellini hanno introdotto la figura del grande cineasta bolognese. Un regista che, secondo le parole di Besana <>. Pupi Avati non ha deluso le attese, tra aneddoti, ricordi e qualche lezione di vita all'insegna di una grande umanità.
Il tema dell'incontro, introdotto dalla proiezione del suo film “Il papà di Giovanna” è stato “La famiglia oggi”. Avati è partito dal rapidissimo corteggiamento alla moglie, sposata 50 anni fa: <>. Il valore della famiglia come punto fermo: <>.
Divertentissimo il racconto del suo rapporto con Lucio Dalla, ricordato con molta nostalgia, quando entrambi suonavano il clarinetto in complessi jazz all'inizio degli anni '60. <>.
Rapporti, invece, difficili con l'establishment culturale, quelli avuti da Avati: <>.
L'incontro con Avati è stato preceduto oltre che dalla proiezione del film, da un breve intervento di Guido Scaramellini. Lo storico chiavennasco ha narrato la storia del cineteatro Victoria, nato nel 1904 e diventato nel 1909 sala cinematografica. La prima della Diocesi di Como.
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