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sabato 29 novembre 2014

IL "MAGNIFICAT" DI BACH IN COLLEGIATA A SONDRIO

Nella chiesa protestante la musica ha sempre avuto un’ampia parte nel rapporto tra Dio e i fedeli. Non è un caso, infatti, se nella Germania che stava risorgendo dalle rovine provocate dalle lunghe e feroci guerre di religione erano fiorite intere famiglie di musicisti, la più famosa delle quali fu quella dei Bach, che donò al mondo la figura del sommo Johann Sebastian Bach, compositore fecondissimo e in più docente, organista e direttore di concerti.
Nel suo repertorio di musica sacra straordinariamente vasto spiccano le due Passioni (secondo Matteo e secondo Giovanni) e numerosi testi liturgici in latino come il Magnificat (BWV 343), che ascolteremo giovedì 4 dicembre, ore 20.45, a Sondrio, nella Collegiata SS. Gervasio e Protasio.
Il Magnificat è un solenne e grandioso affresco dove la devozione si incontra con la suggestione. Il musicista di Eisenach ne scrisse una seconda versione che è tuttora la più eseguita e la più ammirata per la gioiosa atmosfera che vi si respira. Il M° Giancarlo De Lorenzo dirigerà l’Ensemble Barocco dell’Orchestra Filarmonica Italiana, il Coro “La Stagione Armonica” di Padova diretto da Sergio Balestracci e i solisti di canto di provata bravura Elena Bertuzzi (soprano), Laura Brugnera (contralto), Vincenzo Di Donato (tenore) e Davide Benetti (basso).
A completamento del concerto sarà eseguita la Suite n. 3 per orchestra (BWV 1068); la popolarità di questa partitura è data dal secondo movimento, che contiene l’“Aria sulla quarta corda”, una dolcissima melodia valorizzata dalla levità sonora del violino. Piacerà constatare che entrambe le composizioni sono entrate nell’immaginario collettivo in quanto sigle di programmi tv: un frammento del Magnificat scandiva i segmenti del talk-show di Gad Lerner “L’infedele” su La7, mentre l’Aria sulla quarta corda accompagnava i titoli di testa di “Quark”, il programma di divulgazione scientifica curato da Piero Angela.
Giancarlo de Lorenzo, già molto conosciuto agli appassionati valtellinesi di musica, si rivela particolarmente adatto ad affrontare questo tipo di composizioni, avendo dedicato gran parte dei suoi studi proprio alla musica del Sei-Settecento.
La Filarmonica Italiana vanta un repertorio corposo che spazia dal sinfonismo al teatro lirico al balletto con esecuzioni anche in prima mondiale. Di prestigio i direttori coi quali ha collaborato nella sua ultraventennale attività (Marcello Viotti, Nello Santi, Stefano Ranzani ecc.), così come di fama internazionale sono i cantanti (Mariella Devia Gavazzeni, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, Josè Carreras, Andrea Bocelli, Renato Bruson, Cecilia Gasdia ecc.) “La Stagione Armonica”, fondata nel 1991 dai madrigalisti del Centro di Musica Antica di Padova, è specializzata nel repertorio rinascimentale e barocco e fra i numerosi direttori con cui ha collaborato spicca il nome di Riccardo Muti. Sotto l’esperta guida del maestro torinese Sergio Balestracci, è stato selezionato un gruppo di cantanti per dar vita ad un Coro da Camera finalizzato all’approfondimento dello studio e della pratica di repertori che richiedono un mini-organico vocale.

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