I Sindaci del mandamento di Tirano hanno scelto l'assemblea della Comunità Montana per ufficializzare la loro protesta contro il provvedimento del Governo Renzi che prevede il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli montani.
"Siamo pronti a ricorrere anche al Tar - hanno proclamato all'unanimità gli undici amministratori locali - contro il decreto ministeriale, in fase di firma, che prevede il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli montani, a seconda dell'altitudine in cui è situato un Comune".
Come abbiamo spiegato nei giorni scorsi, il decreto stabilisce, per ora, che se il Municipio si trova sopra i 600 metri (ad esempio Teglio e Grosio) i cittadini sono esentati dal pagamento dell'Imu; sotto questa quota (ad esempio Villa di Tirano e Grosotto), invece, si paga.
"L'eventuale applicazione dell'esenzione - hanno affermato i Sindaci in un documento condiviso - prendendo quale riferimento la quota degli edifici del municipio per applicarla ad un intero territorio comunale, non potrà che risultare arbitraria e lesiva del principio di uguaglianza creando difformità di imposta su terreni posti a stessa quota ma in Comuni diversi.
Un eventuale decreto ministeriale risulterebbe contrario al principio di non retroattività delle norme in materia tributaria nonché degli atti amministrativi e lederebbe lo statuto del contribuente".
Secondo i sindaci del mandamento di Tirano il decreto "creerebbe realtà disomogenee portando a differenze difficilmente comprensibili dai cittadini. In particolare nella nostra provincia di Sondrio si creerebbe una suddivisione che vedrebbe un territorio, che condivide peculiarità e caratteristiche, trattato con pesi significativamente diversi". Inoltre "la morfologia dei nostri versanti non permette un'agricoltura che possa garantire reddito - spiegano -. I riflessi sulle nostre poche aziende agricole "sopravvissute" rischiano di diventare devastanti andando a spegnere quelle ultime economie rimaste, con il forte rischio di un ulteriore abbandono del territorio.
La fragilità delle nostre montagne potrebbe venire ancora più compromessa da un ulteriore abbandono delle pratiche di cura di terrazzamenti e maggenghi oggi in gran parte lasciati di fatto alla buona volontà di privati che vedrebbero ancor più ridotta la loro capacità di intervento".
L'abbandono delle coltivazioni "aggraverà le già precarie condizioni idrogeologiche rischiando ricadute negative per le stesse economie pubbliche". L'applicazione dell'Imu "non può coincidere con la legge Delrio che riconosce alla provincia di Sondrio la caratteristica di interamente montana. Un eventuale riconoscimento di Comune montano va riscontrato in modo più attento con valutazioni che non possono essere banalizzate, ma di merito - conclude il documento dei sindaci - tenendo in considerazione caratteristiche quali quote medie, fasce climatiche, limiti altimetrici".
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