Vivo a Tirano, ho 48 anni. Sono troppo vecchio per trovare lavoro, ma troppo giovane per andare in pensione. Ho una moglie disoccupata e un figlio con invalidità. Viviamo nelle case popolari e siamo arrivati al limite. Non ho più idee per affrontare il domani e non so cosa fare: sento che la mia dignità di padre e di uomo si sta esaurendo.
Mi rivolgo a voi come ultima spiaggia, per segnalare il caso ed aiutarmi a credere ancora in me. E di poter dare qualcosa per la mia famiglia: siamo italiani, nati e cresciuti e viviamo qui. Il mio non è razzismo, è disperazione: non fate che diventi rabbia ed ingiustizia. Grazie
Questo il testo della email giunta in redazione pochi giorni fa, con la quale il tiranese Mauro Rossi ha esternato con coraggio la sua delicata condizione. Situazione che ora lo spinge a chiedere aiuto per sé stesso e a denunciare uno stato di povertà che sta colpendo sempre più persone.
"Ho vissuto a Roma per qualche anno - ci ha raccontato Mauro, che abbiamo incontrato in un bar - e ho visto delle situazioni di povertà veramente estreme, dove i poveri, per esempio, rubavano la spesa alle anziane".
"La condizione mia e della mia famiglia è al limite - continua Mauro - siamo costretti a vivere alla giornata. Siamo tutti e tre iscritti alla Caritas, ho chiesto lavoro a moltissime aziende, ho avuto colloqui con assistenti sociali e con il Sindaco di Tirano: sto ancora combattendo - confessa - ma non vedo prospettive; ho una famiglia e non posso abbandonarla".
Mauro, per cercare di trovare uno sbocco lavorativo, con il figlio ha creato anche una piccola attività (Centro Servizi Lavoretti) con la quale si effettuano una serie di lavori in casa e appartamenti; parteciperà anche, ci ha confessato, al mercatino dell'usato che si terrà a Tirano il 6 gennaio, "per raccogliere qualche soldo. La situazione va affrontata e risolta - conclude - : bisogna rialzarsi e non lasciarsi abbattere perché abbiamo una dignità".
Chi volesse può consultare il curriculum di Mauro, nel quale si trovano anche le informazioni per contattarlo, come per esempio il numero di telefono (342 002 5594).
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