Nei mesi di settembre e ottobre sono arrivati al Centro Recupero Animali Selvatici di Ponte in Valtellina (CRAS) tre camosci, tutti e tre affetti da cheratite e congiuntivite bilaterale, una malattia che colpisce gli occhi e rende progressivamente ciechi gli animali, portandoli in molti casi alla morte per fame o cadute.
Si tratta di 1 maschio di 2 anni e 2 femmine adulte di 7 e 9 anni, segnalati dai cacciatori del settore Alta valle Spluga alle guardie provinciali, che li hanno recuperati e portati al Centro. Gli animali sono stati subito presi in carico dal veterinario e dal responsabile del Centro e sono stati sottoposti a trattamenti intensivi con antibiotici che hanno permesso, dopo alcune settimane, di ottenerne la completa guarigione.
Si tratta di un ottimo risultato, perché è la prima volta in tanti anni che si riesce a trattare con successo animali selvatici piuttosto delicati colpiti da una patologia così particolare.
Sabato 13 dicembre è stato finalmente possibile effettuare le operazioni di rilascio: i camosci sono stati dotati di una marca auricolare gialla (per poterne avere future segnalazioni), sono stati portati in Alta Valle Spluga e ognuno di essi è stato rilasciato nella propria zona di provenienza (nei comuni di S. Giacomo Filippo, Campodolcino e nel fondovalle di Madesimo).
Al rilascio erano presenti le guardie della Polizia provinciale, coordinate dal commissario Ettore Mozzetti, ma anche diversi appassionati e cacciatori, tra cui il Presidente del Comprensorio Alpino di Chiavenna Luigi Galperti, nonché una classe della scuola media di Campodolcino, con una ventina di alunni.
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