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mercoledì 3 dicembre 2014

DOMANI AL COMITATO DELLE REGIONI IN VOTAZIONE IL PARERE SULLA MACROREGIONE ALPINA

Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo ha chiuso la due giorni di Conferenza degli stakeholder per la Macroregione alpina rivolgendo un appello alla Commissione europea affinché "non attui politiche calate dall’alto, ma sia capace di valorizzare le diversità attraverso un lavoro di ascolto dei territori".
"Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere - ha proseguito Cattaneo parlando della strategia macroregionale -: il primo è rappresentato dalla gestione del coordinamento che io credo non debba avvenire attraverso un unico coordinatore, ma con un comitato che dia voce a questo lavoro".
Il Presidente Raffaele Cattaneo nel corso del suo intervento ha annunciato che domani, nella seduta Plenaria del Comitato delle Regioni, sarà in votazione un parere sulla Macroregione alpina per l'individuazione di una strategia comune a livello dell’Unione. L'obiettivo è la condivisione di politiche che riescano a rispondere realmente alle esigenze dei territori, come "il sostegno al lavoro e alle piccole medie imprese, l’utilizzo dei fondi in maniera condivisa e strutturata, la necessità di colmare il divario rispetto alle aree rurali e montane anche attraverso la banda larga, la gestione delle risorse ambientali in un’ottica sostenibile, il tema del lavoro frontaliero".
"Per tornare a crescere l'Europa deve riconoscere e valorizzare le proprie diversità piuttosto che pretendere di uniformarle - ha proseguito Cattaneo -. Le strategie macroregionali possono contribuire concretamente alla valorizzazione delle peculiarità di crescita di territori differenti, rispettando le loro naturali vocazioni e caratteristiche”.
Cattaneo si è poi soffermato sul ruolo delle Assemblee Legislative all’interno della Strategia macroregionale: "Sarà essenziale perché, insieme, si potrà fare sintesi degli interessi territoriali che, fisiologicamente e strutturalmente, sono più vicini. Sta rinascendo qualcosa di importante dalle Assemblee Legislative regionali europee, che può dare nuovo ossigeno a un’Unione affannata dalla crisi e percepita come distante dai suoi cittadini.
Le Regioni, con il loro carico di rappresentanza politica e territoriale, possono essere il cardine di un cambiamento e di questo ringiovanimento fertile e vivace che parte dal basso nel segno della responsabilità, della sussidiarietà, nella cogenza di un ruolo rivendicato, non per spirito di parte, ma per convinzione profonda".

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