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domenica 28 dicembre 2014

INTERVISTA A TUTTO CAMPO CON FACCINELLI: "SALVEZZA AGEVOLE ALLA PORTATA DEL BASKET TIRANO"

Intervista all'imprenditore e cestista Sandro Faccinelli, 38 anni, primo anno con il Basket Club Tirano Gruppo Maganetti, ma con alle spalle molta esperienza di alto livello tra cui la partecipazione a campionati di Serie B e C.
Brucia ancora la sconfitta nel derby?
Brucerebbe se avessimo perso all’ultimo tiro, una batosta ti deve solo fare arrabbiare. Probabilmente giocando così anche le altre partite avremmo molti meno punti.
Quindi il morale resta alto?
Certo, siamo neopromossi, con un roster limitato rispetto l’anno scorso e abbiamo 8 vinte su 13 alla pausa natalizia. Se penso alla frequenza, o meglio assenza, agli allenamenti, è un grande risultato.
Bilancio positivo, ma si poteva fare di più quindi?
Per vari motivi non ci alleniamo quasi mai. Si poteva fare di più in questo senso.
Questo di certo non agevola il lavoro di coach Caspani...
Fabio non ci vede quasi mai e non può fare miracoli. Bisogna dargli il merito di sopportare questo problema e non farcelo pesare, cercando di accontentare tutti, e non è certo semplice.
Il tuo bilancio di questi primi mesi a Tirano?
Buono. Non ho pretese, se non divertirmi senza tanti pensieri. Sono stato accolto bene e ho trovato dei ragazzi alla mano. Poi ho giocato tanti minuti e mi tengo in forma.
Il tuo ruolo in campo ti soddisfa insomma?
Il mio impegno è stato concordato dal principio come condizionato dai miei impegni, ma ho giocato più partite di quante pensassi. Sul ruolo credo ci fossero due lacune sulle quali potevo provare ad essere utile: i ragazzi non si aiutavano in difesa e quasi mai creavano gioco per i compagni. Su questi aspetti ho provato a dare il mio contributo.
La maggiore soddisfazione finora?
Il miglioramento generale della squadra. In particolare Marchesi e De Buglio sono cresciuti non poco, con alcune ottime prestazioni. Gli manca ancora la continuità, ma sono giovani, arriverà.
Morbegno ha 6 punti in più, con Sondrio non c’è stata partita. Sono distanti al momento?
Per certi versi sì, per altri meno. Il paragone resta difficile da fare però perché noi non ci alleniamo come loro. A Morbegno Busi riesce a portare in palestra i suoi con costanza, nonostante si giochi per la gloria, ed ha tirato fuori dal gruppo sempre il massimo, infatti sono diversi anni che chiude davanti a Sondrio, nonostante la BM sia sulla carta più forte. Sondrio ha maggiore esperienza ed alcune individualità in attacco, in valore assoluto ha in più un due metri come Luca Orsi, che è il giocatore atleticamente più forte della Valtellina, e potrebbe dominare se qualcuno gli insegnasse come si gioca davvero.
Un tuo parere sul basket valtellinese, come vedi il movimento?
Numericamente direi che non va male. Quello che mancano sono i talenti, soprattutto fisici. Tecnicamente si sconta la mancanza di allenatori validi, merce sempre più rara. Mi ricordo tanti coach preparati e appassionati quando ero giovane, che scalpitavano anche per rubarsi il posto. C’era anche una selezione in questo senso. Giocavano i più forti allenati, generalmente, dai più bravi. Ora devi ringraziare se trovi qualcuno disposto a rinunciare al weekend per allenare. Senza competizione nello sport emerge quasi sempre mediocrità.
Trovo sbagliato però che ci siano giocatori che hanno smesso, ma che potrebbero ancora aiutare il movimento a crescere. Penso a Vanoli, che è del 1983 con una grande passione per il basket. Simone andrebbe recuperato senza tante storie e mal di pancia.
Perché secondo te la situazione è questa?
Forse i giovani hanno meno voglia e bisogno di conquistarsi le cose. Per me è difficile da capire perché sono competitivo di natura, ho sempre voluto giocare con i più forti di me, soprattutto nel mio ruolo e cercare di rubargli il posto. Invece oggi vedo quasi una paura a confrontarsi. La competizione per conquistarsi il posto e l’ambizione sono tutto nello sport, a qualsiasi livello.
Cosa ci dobbiamo aspettare nel 2015 per il Basket Tirano? 
Direi una salvezza agevole. Con i pochi allenamenti che faremo non possiamo ambire ad altro, credo che continuare questa tendenza di vittorie sarebbe un bel risultato.
Sarà fondamentale mantenere inalterato l’equilibrio che si è creato nel gruppo, abbiamo avuto alti e bassi, assenze ed infortuni, ma non ci sono stati personalismi particolari.

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