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venerdì 12 dicembre 2014

L’AVARO: IN SCENA IL TERZO SPETTACOLO DI SONDRIO TEATRO

Lunedì 15 dicembre alle 21.00, alla Sala Polifunzionale Don Vittorio Chiari (ex Don Bosco) di Sondrio, andrà in scena “L’Avaro” di Molière, terzo grande spettacolo della nuova stagione 2014/2015 di Sondrio Teatro. Con Lello Arena, Fabrizio Vona, Francesco Di Trio, Gisella Szaniszlò, Chiara Degani, Eleonora Tiberia, Fabrizio Bordignon, Enzo Mirone lo spettacolo è diretto da Claudio Di Palma ed è della Bon Voyager Produzioni.
“Quando ci si appresta a preparare l’ennesimo allestimento di una commedia classica è sempre lecito porsi una domanda: Quale perdurante valore consente ad alcune scritture teatrali di attraversare i tempi incontrando e provocando in modo continuo e sempre nuovo l’interesse di pubblico ed artisti? Nel caso specifico de L’avaro di Molière ci si chiede anche cosa permetta all’aridità spirituale e materiale di Arpagone di essere ancora oggi tanto leggibile e fruibile; cosa le abbia consentito di attraversare tre secoli, ed essere ancora attuale. E’ certo che l’artificio drammaturgico molieriano ha un’efficacia oggettiva.
Esiste, però, un altro valore altrettanto incontrovertibile che fa da contrappunto alla meticolosa tecnica di punteggiatura teatrale di Molière. E’ quello evidenziato e rappresentato da un mondo intimamente corrotto di straordinaria e persistente contemporaneità. Un mondo che Molière anima di complottismi, di ipocrisie, di arrivismi, e che abita di fingitori, spreconi, faccendieri, di fronte ai quali l’avaro Arpagone si erge quasi come figura e sinceramente reo-confessa, pervasa, in fondo, da una profonda onestà intellettuale.
Lui è naturalmente complementare a tutti gli altri, il suo vizio lo conduce ad una solitudine apparentemente compiaciuta e strafottente, ma che lo costringe a perdere poi quasi più di quanto abbia cercato di trattenere. E’ incapace di donare il suo tempo e se stesso, valuterebbe il dono come una perdita e la perdita è spreco e lui è un economo conservatore, non può sprecare. E’ un posseduto dal denaro, accumula ma non usa, diffida, sospetta, accusa, impone, la sua insana fragilità lo destina al drammatico succedersi di buffo e tragico. Una ritmica recitativa incalzante, mira all’esasperazione del vertiginoso virtuosismo teatrale del testo. I personaggi sembrano addirittura attraversare le epoche (come se la tela si aprisse nel ‘600 e calasse sul 2000) in una successione di stili che si snoda nell’immutabilità della trama originaria”.
Per tutti gli interessati la prevendita dei biglietti è presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Sondrio aperto il lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 16.30, il mercoledì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30 (Tel. 0342 526311 / 0342 526312).

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