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giovedì 11 dicembre 2014

RIORDINO AMMINISTRATIVO: RICONOSCIUTA SPECIFICITA' DELLA PROVINCIA DI SONDRIO

Il Consiglio regionale ha preso ufficialmente posizione sul riordino istituzionale dettato dalla riforma Delrio.
Ieri pomeriggio, al termine di una lunga e approfondita discussione, l’Aula ha approvato la risoluzione elaborata in seno alla Commissione Speciale Riordino Autonomie e illustrata dal presidente della stessa, Giulio Gallera (Forza Italia).
Il documento sollecita la Giunta a prevedere, tra l’altro, risorse adeguate a favore delle Unioni dei Comuni per lo svolgimento di funzioni in maniera associata, prevedendo anche di conferire alcune competenze regionali già attribuite alle Province e la costituzione delle Unioni dei Comuni montani con riconoscimento della specificità del territorio di Sondrio.
Tra gli obiettivi quello di procedere alla revisione normativa regionale vigente, anche in termini di semplificazione. La risoluzione si basa sulla premessa che l’assetto istituzionale del paese è interessato da un profondo processo di riordino e che sul territorio lombardo oltre il 70% degli enti locali è rappresentato da Comuni al di sotto dei 1000 abitanti e conta un’elevata percentuale di Comuni montani.
Nel documento si chiede anche alla Giunta di valorizzare, nel rispetto delle peculiarità del territorio, forme organizzative stabili e durature, di incentivare Comuni cosiddetti “fuori obbligo” ad avviare l’iter associativo con quelli più piccoli per proseguire sulla strada del risparmio e infine a svolgere, insieme al Consiglio regionale, un ruolo di accompagnamento dei Comuni negli obblighi previsti dalla legislazione in vigore.
Il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Daniele Nava ha evidenziato che, qualora venisse confermato l'emendamento del Governo alla Legge di Stabilità sulla presa in carico del 50 per cento del personale delle Province e del 30 per cento del personale delle Città metropolitane, sarà necessario riconsiderare l'attribuzione delle funzioni delegate, assegnando alla Regione la stragrande maggioranza di queste funzioni, che in un primo momento si era pensato di lasciare alle Province. Il personale della Regione Lombardia – ha aggiunto - diventerebbe infatti più del doppio dell'attuale e "si tratterebbe, al netto dei trasferimenti e della fiscalità devoluta in meno, di un disavanzo di 110-120 milioni di euro".
Molto critico Ugo Parolo, Sottosegretario ai rapporti con il Consiglio Regionale e consigliere della Lega Nord, che ha dichiarato: "Si sta creando un mostro amministrativo che arrecherà solo disagi ai cittadini e conferirà un potere enorme ai burocrati. Creerà disservizi e un distacco dei cittadini dalla politica. Forse questo è esattamente quello che l’attuale Governo vuole: il pretesto giusto per far diventare le Regioni enti amministrativi mentre le Regioni, impegnate ad amministrare, saranno inconsapevolmente le artefici della progressiva perdita delle funzioni legislative loro proprie. La Lombardia è come uno degli Stati tra i più grandi d’Europa e non può funzionare come l’attuale governo vorrebbe imporci".

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