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martedì 9 dicembre 2014

TIRANO: DA OGGI IN SANTUARIO ESPOSTA LA FORMELLA MARMOREA DEL DELLA SCALA

E' stata collocata in basilica, in occasione della festa dell'Immacolata, la formella marmorea di Alessandro Della Scala da Carona (Canton Ticino) che nei primi decenni del Novecento, di ritorno da una importante mostra d'arte sacra, venne murata su una parete della sagrestia, in luogo certamente sicuro, ma sottratta alla vista di fedeli e visitatori.
Si tratta di una raffinata scultura di circa cm 40x40 realizzata nel 1519 dall'artista ticinese che fra il 1530 e il 1534 avrebbe realizzato lo splendido portale maggiore del santuario, che lo storico comasco Antonio Giussani definisce opera "senza eguali fra noi per grandiosità, eleganza e ricchezza". L'estraneità del soggetto fa pensare che la formella possa essere un saggio di abilità che il Della Scala presentò ai deputati del tempio per accreditarsi in vista della possibile committenza del portale.
La formella è stata restaurata nel laboratorio di Chiavenna di Ornella Sterlocchi, sotto la direzione della dott.sa Cecilia Ghibaudi della Soprintendenza per i beni storici artistici di Milano, benemerita per l'attenzione che ha prestato alla parte di provincia affidata alle sue cure e in particolare al nostro santuario durante il suo incarico, purtroppo recentemente concluso con il collocamento a riposo.
La destinazione della formella su una delle colonne del tempio presso l'altare dell'apparizione è stata oggetto di meditata decisione da parte della Commissione di vigilanza sul santuario (presieduta alternativamente dal Vescovo e dal Sindaco, di cui è membro di diritto il Rettore e composta da membri nominati dal Consiglio Comunale e dalla Diocesi), in produttivo dialogo con le soprintendenze, esperti e restauratrice.
L'iniziativa conclude la serie dei restauri realizzati durante il rettorato di mons. Aldo Passerini, ora in procinto di lasciare l'incarico (dalla ricollocazione dello sbalzo dell'Antamati sulla facciata della rettoria, all'anconetta di S.Perpetua ora in basilica; dalla statua del S. Michele dell'abside e quella della cupola; dall'impegnativo intervento sulla cantoria al manto della statua della Madonna, oltre al rifacimento dell'impianto di illuminazione e vari interventi sull'edificio e a restauri minori).
La generale soddisfazione per questo qualificato intervento dovrebbe riflettersi anche sul rettore emerito e trasformare la conseguente gratitudine in benaugurante viatico per il futuro che lo attende.
Bruno Ciapponi Landi

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