Nei giorni scorsi ci siamo occupati della paventata decisione, da parte di Poste Italiane, di chiudere alcuni uffici postali della provincia di Sondrio, tra cui quello di Madonna di Tirano; fatto che aveva scatenato anche la reazione del Sindaco di Tirano Franco Spada.
Stamattina in Commissione Bilancio di Regione Lombardia, presieduta da Alessandro Colucci (NCD), si è svolta l’audizione dei rappresentanti lombardi di Poste Spa in merito al piano di riorganizzazione che prevede – come confermato dalle stesse Poste in Commissione - la chiusura di 65 uffici in Lombardia, tutti riguardanti piccoli paesi con meno di 5 mila abitanti, e al tempo stesso la funzionalità a giorni alterni per altri 120 sportelli.
Richiesta dal Vicepresidente del Consiglio Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), l’audizione, alla quale hanno assistito anche gli amministratori di alcuni comuni varesini (Brebbia, Gavirate e Cocquio Trevisago), ha messo a fuoco le problematiche che si potrebbero verificare sui territori nel caso il piano venisse attuato senza correttivi.
I rappresentanti regionali delle Poste (presenti Giovanni Bessi responsabile regionale della gestione operativa mercato privati, e Adriano Galassina, responsabile regionale recapiti) hanno confermato il progetto di riorganizzazione ma escluso che possa avere delle ripercussioni sull’occupazione. “Nessuno – hanno detto – perderà il posto”. “Non saranno toccati – hanno aggiunto poi – uffici postali rurali o di montagna. Il piano adegua l’offerta ma tiene fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze”.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti il Vicepresidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), i commissari Enrico Brambilla, Luca Gaffuri e Fabio Pizzul del PD, Donatella Martinazzoli della Lega Nord, Stefano Buffagni ed Eugenio Casalino del Movimento 5 Stelle. Nell’audizionE, la Commissione ha posto più volte la necessità di coinvolgere i sindaci e gli amministratori prima di procedere al piano. “Prima di tagliare –ha detto Fabrizio Cecchetti – si devono coinvolgere i territori e percorrere strade alternative, come quello di tramutare le chiusure dei 61 uffici in aperture a giorni alterni”.
“La Commissione – ha detto il Presidente Alessandro Colucci – valuterà adesso le modalità d’intervento affinché il Consiglio regionale si possa esprimere con un atto di indirizzo chiaro. E’ nostra intenzione proporre soluzioni alternative per limitare i disagi, come ad esempio la messa a disposizione dei territori degli sportelli itineranti , poi caldeggiare un rapporto più diretto tra Poste e amministratori affinché si possano fare scelte condivise”.
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