Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul quotidiano online "Il Fatto Quotidiano" un articolo firmato da Luisella Costamagna dal titolo "Lettera aperta a Benedetto Della Vedova: onorevole, vuole provare un altro partito?".
Nello scritto la giornalista passa in rassegna la vita politica del senatore tiranese: "E’ così che, negli anni, ha attraversato praticamente tutto l’arco costituzionale, diventando uno dei più straordinari esempi italici di slalomista politico: un vero recordman nel salto del partito. Scusi se la incenso – non è mio costume – ma quando uno se lo merita, se lo merita".
Domenica, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione, ha deciso di uscire dal suo attuale partito, Scelta Civica, e di raggiungere il Gruppo Misto, pur decidendo tuttavia di rimanere nel governo PD di Matteo Renzi.
"Caro Della Vedova, - conclude l'articolo di Costamagna - lei è passato da Pannella a Berlusconi a Fini a Monti a Renzi, e praticamente le mancano solo Sel, M5S, Volkspartei e pensionati per fare en plein... Non mi dica che la sua coerenza è l’essere radicale, perché i radicali hanno sempre combattuto la partitocrazia, mentre lei è un uomo di partito, anzi di partiti (meglio se di governo). E, per quanto mi sforzi, io nel suo percorso politico più che una linea retta vedo uno zig zag: un po’ come quello della rana del videogame Frogger, che doveva attraversare il fiume saltando sui tronchi d’albero. Nel suo caso, va da sé, sono poltrone".
A prendere le difese di Benedetto Della Vedova si è speso Marco Pannella su Twitter:
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