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venerdì 13 febbraio 2015

DISSERVIZI TRENORD, L'ODISSEA DI UN ALTRO PENDOLARE: "NON E' UNA VERGOGNA, PEGGIO"

A seguito dell'articolo pubblicato ieri riguardo ai disservizi di Trenord, sono scaturiti diversi messaggi, uno dei quali racconta un'altra allarmante disavventura.

 
Cara Milena io non so chi ha scritto l'articolo ma posso portare la mia testimonianza! Domenica sono partita da Tirano alle 16.06, in perfetto orario, anzi forse in anticipo e senza che nessuno accennasse a possibili problemi sulla linea! A 5 minuti dalla partenza il capotreno ci ha avvisati che a Sondrio era necessario scendere dal treno e prendere il bus per Morbegno.
Ok, nessun problema! Scendiamo a Sondrio, il bus in attesa nel piazzale, strano caso, non c'era, anzi, c'erano delle persone che aspettavano fuori da tempo perché i bus partiti prima non avevano abbastanza posti per trasportarli. La cosa peggiore è stata trovare un uomo con divisa Trenord che, con fare poco educato, ci spiegava che noi passeggeri dovevamo essere educati, avere buon senso ed aspettare il nostro turno: non era loro compito mettere un pullman in più, era un nostro problema d'educazione se salivamo lasciando a piedi altri passeggeri (?!).
Alcune persone hanno chiesto passaggi in auto, altre hanno preso un taxi; dopo mezz'ora circa, o forse meno, ma l'attesa al freddo con quel vento magari ci ha fatto sembrare l'attesa più lunga, il bus è arrivato! Naturalmente non tutti sono potuti salire: io non avevo valige da sistemare (e magari sono stata poco educata) ma sono salita sul pullman e mi sono seduta. Naturalmente anche qui problemi con l'autista che minacciava di non partire se i due o tre passeggeri in piedi non scendevano. Ha spento il pullman e ha fatto la scenetta di andarsene; quando è tornato si è poi messo a fare commenti sui due signori, sempre di Trenord, che stavano seduti dietro a me e che dovevano andare a Morbegno per prendere servizio: capisco che anche loro come noi avevano bisogno di raggiungere la stazione e stavano andando a lavorare, ma durante il viaggio si sono pure messi a parlare della pensione che il loro amico da qualche mese percepiva, sparando cifre che magari potevano tenersi per loro soprattutto in un momento del genere in cui noi paghiamo cifre sempre più alte per un servizio sempre più vergognoso.
Arriviamo a Morbegno e in stazione non c'è nessun treno; sul tabellone esce "20 minuti di ritardo", allora aspettiamo! Due minuti e la scritta cambia ''CANCELLATO". Inizia il caos: persone che dovevano partire in aereo, persone che avevano la cuccetta prenotata per Reggio Calabria, persone che alle 20.15 dovevano prendere il freccia rossa per Roma, ma soprattutto persone con bambini piccoli. Tutti cercano informazioni: la ragazza allo sportello cerca di contattare i responsabili al telefono e allo stesso tempo di scusarsi con chi, appena arrivato da Sondrio, trova questa situazione, perché i pullman da Sondrio continuano ad arrivare carichi di gente convinta di trovare il treno a Morbegno.
Nel frattempo, mentre la ragazza allo sportello ci spiega di un albero caduto a Lierna, sulla banchina un'altra donna in divisa Trenord divulga la notizia che il treno è in arrivo e in 15 minuti tutto verrà sistemato. Noi siamo un po' increduli: da una parte ci spiegano che nulla si sa, che potremmo restare bloccati lì anche fino alla mattina, dall'altra la gente viene rassicurata sull'imminente partenza.
A questo punto la scena più indecente! Una mamma con i due figli piccoli al seguito si presenta allo sportello in cerca della conferma che per la notte non sarà li bloccata e da dietro al vetro compare un uomo, capelli bianchi e nessuna divisa, ma comunque dipendente delle ferrovie perché si trova proprio lì dietro lo sportello, che si mette a rispondere alzando la voce spiegando che non é colpa loro se c'è il vento e le piante cadono (mettere in sicurezza la linea e tagliare gli alberi é compito di chi? Di noi pendolari forse), spiega che ci sono almeno 1000 persone da trasportare fino a Lecco e un pullman al massimo ne trasporta 60; é impossibile trovare 10 pullman la domenica sera e conclude con una frase che mi ha fatto veramente salire la pelle d'oca: "Lo sa, può essere che qualcuno tra mezz'ora decide di suicidarsi e si lancia sotto il treno a Colico quindi lei rimarrebbe qui tutta la notte comunque"; e ci vengono a parlare dell'educazione? Di far salire prima gli altri e non rubare i posti? Non è una vergogna, peggio!
Dopo circa 40 minuti passati lì senza nessuna risposta una donna mi propone di prendere il taxi: siamo in otto e andiamo fino a Lecco dove alle 20.07 riesco a salire su un treno per Milano. Sono arrivata alle 21 passate, naturalmente perché ho preso il taxi altrimenti ci sarei arrivata forse a mezzanotte (e stare a quell'ora in stazione centrale ad aspettare la metro non è il massimo); detto questo io avevo un esame in università lunedì mattina, non ho perso treni o aerei prenotati mesi prima, non ho passato una notte in hotel a Milano perché di notte di treni per Reggio Calabria o per chissà quale altra destinazione non ne partono; non ho nemmeno dovuto chiamare in ufficio per avvisare che il lunedì purtroppo invece di essere a Roma per lavorare ero ancora a Milano ad aspettare un treno; non chiederò nessun risarcimento per il viaggio fatto in taxi, pagherò il mio biglietto o il mio abbonamento come ho sempre fatto (anche se i controllori passano una volta sì e 10 no e le multe le fanno soltanto quando loro lo ritengono opportuno).
Perché naturalmente poi se uno chiede un risarcimento o semplicemente un bonus sull'abbonamento che paga mensilmente si sente pure trattare come un mendicante. Auguro soltanto a quei maleducati di trovare gente che li tratti come loro si permettono di trattare noi! Forse era meglio non revocare lo sciopero!!! Grazie Trenord.

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