Una giovane autrice italiana, Michela Pusterla di Chiuro, con la poesia “Ballata slava della guerra e della pace”, ha vinto la medaglia della Presidenza della Repubblica all’11/a edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Teatro “Castello di Duino”, patrocinato dall’Unesco.
Il concorso, riservato ai poeti fino ai 30 anni di età, con una graduatoria speciale per i giovanissimi, una sezione riservata alle scuole e una sezione teatrale, ha coinvolto 11.000 giovani e, sul tema del viaggio, 900 partecipanti da 90 Paesi.
Va a un’autrice slovena invece il primo premio del concorso, 500 euro vinti da Klara Katarina Rupert con “Pismo domov, izpod dežnika” (Lettera ai familiari da sotto l’ombrello). E’ brasiliano il secondo classificato, Antonio Pedro Faro, con “Passante” vince 500 euro; ex aequo il terzo posto, con la rumena Victoria Tudor, con la poesia “Noaptea e inca departe” (La notte non è ancora venuta) e la polacca Agnieszka Zadlo Jadczak, con “Adryatik” (Adriatico), aggiudicandosi 250 euro ciascuna. I giovani autori dal 17 al 22 marzo parteciperanno a Trieste agli incontri in calendario per la “Festa della letteratura e della poesia”, con la cerimonia di premiazione del concorso, al Castello di Duino.
Michela Pusterla ha vissuto fino a 19 anni a Castionetto, in Valtellina. Attualmente risiede a Bologna, dove si è laureata in Lettere Moderne e sta proseguendo gli studi in quel campo. E' allieva del Collegio Superiore e rappresentante degli studenti. Durante la laurea triennale ha studiato per un periodo in Galles e per un periodo a Parigi, all'École Normale Supérieure. L'anno prossimo si trasferirà per un anno di studio in California. Si interessa soprattutto di oralità, dell'arte di cantare storie e delle sue declinazioni nel mondo di oggi. Ha scritto un libro di racconti, di prossima pubblicazione, corredato con i disegni di Beatrice Nicolini. E' attivista di Amnesty International e le tematiche che le stanno più a cuore sono i diritti e le storie dei migranti e i diritti e le storie degli esseri umani in generale.
“La poesia “Ballata slava della guerra e della pace” - racconta - è stata scritta al ritorno da un viaggio in Bosnia che ho fatto qualche mese fa con l'associazione "Tenda per la pace e i diritti" di Staranzano. Siamo stati a Pocitelj, Mostar, Sarajevo, Potocari, Srebrenica, Tuzla. La poesia è una "recollection in tranquillity" di certe immagini di quel viaggio, uno dei più belli che abbia mai fatto. E' in forma di ballata tradizionale, stando alla metrica e allo schema di rime, che però ho poi usato più liberamente. Amo le ballate e ho scritte tre finora: la Ballata dei Migranti, che verrà pubblicata nell'antologia bolognese di poesia "Sotto il cielo di Lampedusa", la Ballata delle Sorelle in Partenza e questa”. “Quando mi è stato comunicato che avevo vinto – prosegue - Napolitano aveva appena rassegnato le dimissioni e quindi la mia medaglia era un po' vacante. Non ho ancora capito bene di cosa si tratti: davvero si può ricevere una medaglia per una poesia? Ma è bellissimo”.
A giudicare questi poeti, valutandone le poesie nella loro lingua madre, è stata una giuria internazionale composta da critici letterari, poeti e docenti universitari di letterature comparate: Cristina Benussi, Marji Čuk, Arben Dedja, Antonio Della Rocca, Pietro U. Dini, Julius Franzot, Franco Gatti, Irini Karavalaki, Tomaso Kemeny, Giancarlo Micheli, Isabella Panfido, Sandro Pecchiari, Ana Cecilia Prenz, Lili Radoeva Destradi, Marina Bartolucci Sedmak, Iza Strselecka e Anna Zoppellari.
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