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giovedì 5 febbraio 2015

IL CODINO DI NARCISO ZINI

Ho conosciuto Narciso Zini in occasione di una riunione della Lega Nord. Mi ha colpito subito quel raggruppamento di capelli, quel codino che dava al personaggio qualcosa di unico. Se a questa unicità aggiungiamo il nome Narciso non possiamo fare a meno di pensare a quel Narciso che, per il suo bell’aspetto, si ammirava guardandosi riflesso allo specchio. In realtà nulla è risultato veritiero di questa mia prima impressione quando ho conosciuto meglio l’uomo.
Zini era segretario provinciale della Lega Nord, oggi non più, ma di cariche ne ha altre importanti quali quelle di Vicesindaco di Livigno e la Presidenza della fondazione Camagni. Sono sufficienti questi impegni per occupare una persona da mane a sera. Il tempo necessario a Narciso per svolgere egregiamente la prima carica non lo conosco, ma qualcosa in più mi è noto della seconda carica. La Fondazione Camagni è proprietaria di immobili e tra questi l’ex Cinema Italia in Tirano, in Piazza Marinoni, ed il Palazzo Visconti Venosta, sempre in Tirano, a lato della via che ha preso il nome del nobile casato. Questo ultimo immobile, nel tempo, è passato a Giovanni Camagni, un tiranese che ha donato l’immobile alla attuale Fondazione. Fondazione denominata appunto “Pia Fanciullezza Abbandonata Giovanni Camagni”.
Sulla più volte citata Fondazione, amici lettori, lasciate rammentare a chi scrive i suoi anni verdi. I giovani ospiti dell’immobile erano orfani amorevolmente assistiti dalle suore Misericordine. Suore che avevano la Casa Madre a Monza e che hanno lasciato Tirano nel 2001 perché già allora si iniziava a parla del restauro di Palazzo Venosta. Ricordo gli orfanelli “allineati e coperti” al seguito dei funerali. Li osservavo con amore ritenendoli dei fratelli meno fortunati. Nel 1950 il sig. Renzo Tenni , tiranese, ha donato alla suddetta Fondazione l’ex Cinema Italia. Beneficiari dell’eredità Tenni sono Tirano ed i Comuni dell’alta valle. Il Consiglio della Fondazione che ha preceduto l’attuale non era riuscito a portare in porto operazioni importanti. Ora la nuova dirigenza, che ha quale Presidente Narciso Zini, partendo da zero, annullando tutto il passato, mira a vendere al miglior offerente il fabbricato in Tirano (ex Cinema Italia). Con i denari provenienti da detta vendita si potrà restaurare lo storico Palazzo Visconti Venosta. Lo stabile, restaurato, potrà ospitare i giovani tiranesi e quelli dell’alta valle. Sarà un ostello per la gioventù per gli studenti che risiederanno anche in paesi lontani da Tirano e che a Tirano frequenteranno le scuole superiori. Ottima destinazione, caro Narciso. Non posso che augurarti buon viaggio per la coraggiosa intrapresa.
Zini, rispondendo ad mio recente scritto sulla tangenziale di Tirano, mi ha rimproverato. Avevo annotato che le lamentele di Bormio e di Livigno a causa del mancato aiuto del Comune abduano nello snellimento del traffico vacanziero mi avevano lasciate nella massima indifferenza. Il fatto. Il nostro Sindaco Spada, non avendo ricevuto dal Comune di Bormio conferma ad una domanda di contributo sul pagamento delle spese necessarie per saldare i compensi degli addetti esterni, aveva annullato il servizio. Da qui le lamentele di Bormio e di Livigno. Una persona intelligente come Zini non può non aver capito che le provocazioni del mio Sindaco e le mie avevano un solo fine: quello di dimostrare ancora una volta contro i politici, contro quelli che credono di governarci dai Palazzi della città da me definita “cloaca massima”, Roma.
Caro Narciso, per chiudere ritorno al tuo codino. Qualche anno fa avevamo scommesso su alcune diverse visioni politiche. Tu allora eri Segretario Provinciale della Lega Nord. La scommessa consisteva nel taglio (per te doloroso) del codino nel caso di una mia vittoria. Tu non sei più Segretario e la nostra scommessa, di conseguenza, non è più valida. Rimane però il tuo codino che mi suggerisce la possibilità di giocarci una nuova scommessa sul futuro della Lega nord. Pensaci prima di agire perché il rischio è notevole come notevole è il tuo amore per quel raggruppamento di capelli.
Giancarlo Bettini

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