Durante l'ultimo Consiglio Comunale, l’amministrazione di Tirano ha proceduto all’approvazione di due Piani di Recupero presentati da privati. Si tratta in un caso del “Progetto Binario Zero”, un intervento volto alla realizzazione di un albergo con una capacità di venticinque posti letto e di un garage seminterrato che prenderanno forma nella zona della piazza delle stazioni ad opera del signor Enzo Umberto Merizzi, proprietario dell’attuale struttura.
La discussione sull’approvazione del “Progetto Binario Zero” è stata piuttosto accesa. Gianmartino Della Vedova, consigliere di minoranza, ha contestato la scelta del Comune di scontare gli oneri. La risposta del sindaco Franco Spada è stata chiara e decisa: quella di scontare gli oneri è una scelta politica ben precisa. «Non vogliamo monetizzare gli oneri perché è un deterrente per gli investimenti – ha spiegato il primo cittadino -. I benefici ci sono. La scelta è quella di non fare impresa come Comune, ma di incentivare l’attività privata». Al posto del pagamento degli oneri il Comune acquisirà il diritto d’uso perpetuo di un’area per il pubblico senza doversi accollare nessuna spesa di manutenzione. Nonostante la risposta del sindaco, Della Vedova si è mostrato contrario nei confronti delle scelte del Comune criticando la mancanza del quadro economico nel documento presentato e facendo notare due evidenti errori presenti nella convenzione per l’attuazione del progetto che il sindaco Franco Spada si è impegnato a modificare.
Il secondo intervento per il quale il Comune ha chiesto l’approvazione da parte del consiglio riguarda l’adozione di un Piano di Recupero in variante al P.G.T. (Piano di Governo del Territorio) localizzato nell’area compresa tra via S. Carlo e Largo Pretorio. La società Betonvaltellina S.r.l. proprietaria degli immobili coinvolti nel Piano di Recupero ha chiesto di poter procedere alla demolizione di un edificio risalente al 1915 che occlude una corte del Seicento. La variazione del Piano prevede la demolizione dell’edificio considerato di minor pregio e la ricostruzione della metà della volumetria con un moderno piano in vetro.
«Ritengo di portare avanti l’iniziativa di variante di piano del centro storico – ha affermato il sindaco -, che permette di creare un collegamento tra la corte della Vineria, la corte dell’Osteria dell’Angelo e questa corte del Seicento». Sergio Mascioni, esponente della lista Progetto per Tirano, ha preso la parola per esprimere alcuni dubbi in merito alla demolizione di un fabbricato centenario. «Come mai la soprintendenza non dice nulla? - ha chiesto all’amministrazione -. Mi lasciano perplessi i vostri esperti, solitamente rigidi, che danno in questo caso un parere favorevole. Questa norma crea un precedente e deve valere per qualsiasi cittadino».
«Ho lasciato libertà assoluta ai membri della commissione edilizia – ha chiarito il sindaco -. La regola è usare principi comuni per interventi comuni. Non penso che la commissione paesaggio di Tirano possa essere connotata per un’eccessiva rigidità». A Della Vedova, che ha chiesto il parere della sovrintendenza, Spada ha risposto: «la zona in questione non è una zona a vincolo ambientale. Se un edificio è vincolato chiedo il parere della sovrintendenza, se non è vincolato non lo assoggetto al suo parere. Bisogna considerare che ogni episodio edilizio è diverso dall’altro».
Camilla Pitino
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