L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

lunedì 13 aprile 2015

"EMERGENZA CINGHIALI O GIOCO PRETESTUOSO?"

I cinghiali, loro malgrado, sono presenti in Valtellina dal tempo in cui furono rilasciati illegalmente sul territorio dai cacciatori, col chiaro intento di iniziare a tessere le fila di un fruttuoso sistema di manipolazione del territorio a piacimento, secondo modalità e tempi stabiliti, contando sulla partecipazione emotiva di una parte della opinione pubblica preda della ancestrale paura dell’animale selvatico o semplicemente “libero”.
La situazione è andata delineandosi a favore degli ideatori di questa trama e, già da tempo si avvertivano le prime avvisaglie di richiesta di annoverare, tra le specie cacciabili, anche il cinghiale. Richiesta, fortunatamente, sempre respinta al mittente da parte della Provincia. Proprio dalle pagine dei più importanti quotidiani locali; l’ex Presidente Sertori, a metà marzo del 2014 dichiarava: “Il cinghiale non sarà mai specie cacciabile, non fino a quando sarò presidente di questa Provincia… Specie peraltro diffusa sul territorio da alcuni cacciatori”.
Decaduta la Giunta Sertori e insediata quella Della Bitta, come dei bambini capricciosi, i portatori di interesse venatorio puntano nuovamente i piedi e strillano per avere il giocattolino nuovo modello.  Lo fanno dalle pagine dei giornali presentandosi come forieri della “salvezza” da questi animali, invocando e proponendo la caccia libera come unico baluardo alla spinosa questione che fu studiata a tavolino decenni orsono. Sarebbero anche simpatici nella loro chiassosità se non fosse che la caccia non è un gioco, il fucile è vero e ci si può far male.
La stagione della caccia si è conclusa il 31 gennaio 2015 con un pesante tributo di sangue, non solo animale. Il computo delle vittime, stilato dall'Associazione Vittime della Caccia, parla di 88 morti tra i quali 4 civili e 21 feriti, sempre tra i civili. La caccia inoltre è sinonimo di saturnismo, di inquinamento, di dissesto ambientale, definiti “danni collaterali”, ma di insostenibile portata. La caccia è anche irragionevolezza e abuso di un presunto potere che sfocia nella illegalità.
Tra le violazioni di legge commesse più di frequente dai cacciatori: abbattimento di fauna non cacciabile, caccia con modalità diversa da quella prevista (es. mezzi non consentiti), caccia in ATC diverso da quello di residenza venatoria, caccia a distanza da abitazioni, strade o luoghi di lavoro inferiore a quella prevista dalla legge, caccia con documenti non in regola, caccia con utilizzo del cane da riporto (non ammesso nelle giornate di preapertura).
Per tutto questo e per conto del 78,8%, di italiani contrari alla caccia (secondo il Rapporto Italia presentato da Eurispes il 31 gennaio 2015) chiediamo pubblicamente alla nuova giunta provinciale di continuare ad esprimere parere contrario ad annoverare il cinghiale tra le specie cacciabili, e a perseguirne invece il contenimento secondo le direttive degli Enti preposti alla tutela della fauna selvatica e dell’ambiente.
Ai cacciatori rivolgiamo l’appello di accontentarsi dei giochi che hanno a disposizione. Pensino a quei cuccioli d’uomo, ai quali è negato il diritto a giocare costretti a lavorare da schiavi nelle miniere, come estrattori delle materie prime che costituiranno i cellulari o gli smartphone che a migliaia di km di distanza i cacciatori adopereranno per regalare al mondo l’attimo di posa sollevando trionfanti un cucciolo d’animale strappato alla vita per puro divertimento.
LAV Sondrio

Nessun commento:

Posta un commento