Si è concluso oggi 24 aprile il 33° Corso regionale per operatori qualificati S.A.F. (speleo-alpini-fluviali) che ha visto la partecipazione per due settimane, di 16 vigili del fuoco e 4 istruttori provenienti da tutti i Comandi della Lombardia. Dall’anno passato, questa tipologia di Corsi si svolge in Valtellina e il Comando di Sondrio ne cura l’organizzazione, la logistica e la didattica; in precedenza, tale ruolo veniva svolto dal Polo territoriale di Dalmine, afferente al Comando provinciale di Bergamo.
Il Comando di Sondrio, grazie alle qualità logistiche della sua sede centrale e alla presenza di ambienti naturali e artificiali unici nel panorama lombardo, è diventato un punto di riferimento della regione Lombardia, e, più in generale, di tutte le regioni del nord Italia. I 6 Corsi svolti e programmati nel biennio 2014-2015 sono un indice dell’impulso che la dirigenza del Comando di Sondrio ha impresso in quest’ambito formativo, che ha consentito di rendere disponibili ai corsisti Vigili del Fuoco condizioni uniche e ottimali per l’apprendimento teorico e pratico della specializzazione.
Le tecniche S.A.F. derivano dalle tecniche ordinarie speleo-alpino-fluviali, ma risultano particolarmente adattate per l’utilizzo nei più disparati contesti operativi, caratterizzati da elevati pericoli per i soccorritori e le vittime per la presenza di rischi di caduta dall’alto, ostilità degli ambienti operativi, condizioni meteo-climatiche estreme, terremoti e alluvioni.
Nel campo della formazione S.A.F., i vigili del fuoco italiani hanno avuto un ruolo di prestigio nell'ambito del progetto Europeo denominato Leonardo. Nello specifico, il progetto denominato EUSR (Soccorso speciale speleo alpinistico formazione e aggiornamento dei Vigili del fuoco in Europa) aveva l'obiettivo di standardizzare tra i vigili del fuoco europei l'utilizzo delle tecniche SAF nell'ambito del soccorso.
Gli interventi in luoghi particolarmente ostili inducono, in genere, negli operatori del soccorso particolari condizioni psicologiche, che, talvolta portano a desistere dall’operazione di salvataggio. Il controllo di sé è forse uno degli aspetti salienti della formazione dell’operatore S.A.F. dei Vigili del Fuoco, in particolare quando affronta situazioni che mettono a dura prova il proprio autocontrollo.
Nella palestra naturale della Valtellina, i 16 corsisti hanno perfettamente acquisito la padronanza delle tecniche proposte e si apprestano, una volta tornati ai Comandi di provenienza, a contribuire al miglioramento del servizio offerto alla popolazione negli scenari in cui le usuali tecniche di soccorso non sono sufficienti.
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