Frotte di turisti la sera mi fermano in via S. Giuseppe e con fare di grande interesse , quasi fosse un ricercato speciale, mi dicono:” sa per caso dove posso trovare il chisciöl ?”.
I bambini, al pronunciarsi della parola chisciöl, con quella ö da mistero che si pronucia con la bocca ad imbuto al pari di piccoli merli che aspettano a bocca aperta il cibo nel nido dalla mamma, si aggrappano ai pantaloni dei grandi quasi ci fosse la presenza di un orco. Io, prima conforto i bambini dicendo loro che il chisciöl non è un mostro che mangia i bambini, ma è una bella e gustosa frittella che si lascia mangiare.
Poi viene il momento dei grandi e dico loro che il chisciöl si nasconde sul fondo di una bella padella di ferro, ma che ci vuole “calma e amore “ per trovarlo. E’ un cibo contadino che nasce non dalla fretta nel cucinarlo , ma dalla lenta, paziente e gustosa cucina di un tempo. Prima di assaggiarlo si annusa il suo profumo a occhi chiusi, poi lentamente quasi come fosse il “pane spezzato nell’Ultima Cena “ lo si gusta e lo si gode con un buon bicchiere di vino rosso Valtellina.
A questo punto, di solito, interviene il gentil sesso che cerca di strapparmi qualche notizia sulla ricetta. Niente da fare! Dico loro che occorre, per prima cosa, gustarlo
nei vari ristoranti del tiranese e, se poi sono stati affascinati dal gusto delicato e antico della specialità tipica del Tiranese, possono visitare il sito www.confraternitadelchisciol.com dove troveranno la ricetta e in filmato dedicato alla preparazione. Il chisciöl è Wanted, è un ricercato speciale per molti turisti. La sua “ faccia “, il suo fascino, il suo gusto e la sua promozione nel tiranese e oltre, rimarranno un piacevole stimolo per una “cavalcata” gastronomica.
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