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giovedì 30 dicembre 2010

VANGELO VIA MAIL: "RIPARTIRE DA DIO"

30 dicembre 2010 - “Ripartire da Dio” - Giovanni 1,1-5.9-14. Seconda domenica di Natale. (Di don Roberto Seregni)

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
______________

E’ da qualche anno che intitolo la prima meditazione di gennaio “Ripartire da Dio”. Questa ripetizione esprime il desiderio e la speranza che la ripartenza del 2011 sia segnata da una nuova ed effervescente esperienza di Dio .
Incontri, scelte, avvenimenti, nuovi slanci o sedimentate immobilità, hanno segnato l’anno che si è appena concluso. La Parola ci ha accompagnato, guidato, rialzato e sostenuto. Lo Spirito di Dio ha lavorato in incognito nella nostra vita, donandoci ciò di cui – magari a nostra insaputa - avevamo bisogno.

Per molti di noi questo 2010 ha segnato scelte importanti. Ripenso agli amici che hanno celebrato il sacramento del matrimonio, ai confratelli che hanno ricevuto il dono del diaconato o del presbiterato, agli amici che hanno iniziato un nuovo cammino affidandosi nella mani di Dio.
Ripenso a chi inizierà questo nuovo anno segnato dal tragico evento della morte, della separazione, del divorzio, della perdita del lavoro o dell’allontanamento dal ministero.

E’ in questa storia, la nostra, complicata e luminosa, faticosa e feconda, che prende carne il Verbo di Dio(v.14). E’ dentro le nostre ferite, le nostre piccolezze quotidiane, le nostre solitudini che prende carne l’eternità di Dio. E’ dentro le nostre gioie, le conversioni quotidiane, i passi importanti della nostra vita che il Verbo di Dio pianta la sua tenda.

Mi piace pensare che la storia sia un’astuzia di Dio, che il tempo che Lui ci dona sia un suo stratagemma per permettere che il suo amore si dilati, ci raggiunga, ci invada. Non siamo soli, non siamo buttati nel caos del nulla. La nostra storia ha un progetto, una traiettoria, un sogno. Ripartiamo da qui, ripartiamo da Dio, dalla certezza che il tempo che Lui ci dona è inzuppato della Sua presenza. E’ la nostra quotidianità il luogo in cui possiamo fare esperienza di Dio.

In quei compiti da correggere, in quei pazienti da ascoltare, in quelle faccende da sbrigare, in quel progetto da verificare, in quegli esami da preparare, puoi fare esperienza di Lui. Attenzione: non “nonostante tutto questo”, ma proprio “in tutto questo” puoi godere la sua presenza.

Coraggio, cari amici! Ripartiamo da Dio, dalla Sua Parola, da un tempo di preghiera più costante e maturo. Impariamo a darci ordine, a volerci un po’ più bene, a fare gerarchie evangeliche di vita, a progettare la nostra storia mettendoci come fogli bianchi davanti all’estro imprevedibile di Dio.
Raccogliamo tutti i desideri e le paure che ci riempiono il cuore, lasciamoli nelle Sue mani. Non c’è posto più sicuro. Garantito.

Buona settimana

don Roberto
robertoseregni@libero.it

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