L’armonioso suono delle campane della Basilica di Madonna di Tirano, la visione del maestoso campanile e più in alto la bianca e antica chiesetta di S. Perpetua ristorano i cuori di chi è seduto all’ombra dei grandi pioppi del parco S. Michele.Sovviene il pensiero che l’esteso parco possa essere stato anche “un sito conosciuto e amato“ del Beato Mario Homodeo, l’Uomo buono che ebbe la visione della Beata Vergine Maria il 29 settembre 1504.
Il parco dona agli anziani la possibilità di passare ore tranquille di lettura e di meditazione, ai giovani di giocare a pallone nel piccolo campo di calcio e a pallacanestro nel campo poco più a monte. In angolo separato i bimbi con genitori e nonni hanno il loro “parchetto“ dotato di scivolo, altalene, anelli e griglia, una ochetta e un fiore a molla, una fontanella per dissetarsi. Il parco si presta molto bene, anche per le feste paesane essendo ombreggiato e dotato di ottima illuminazione. Nei periodi estivi è aperto anche un punto di ritrovo e ristoro.
Occorre però segnalare alcune cose , che a mio avviso, con poca spesa andrebbero fatte per migliorarne l’efficienza e l’uso:
- Il grande cancello in ferro che dà su una strada interna è quasi sempre aperto, così pure i due cancelletti di ingresso del parco. Una chiusura a molla dei cancelletti eviterebbe l’uscita intempestiva dei bambini, tra l’altro pericolosa verso il passaggio a livello del Trenino Rosso.
- Dei tappeti in gomma sotto l’altalena dei grandicelli e sottol’attrezzo degli anelli e griglia eviterebbero la formazione di pozze d’acqua e tutelerebbero da cadute rovinose sul terreno.
- La fontanella “piange“ in continuazione essendo rotto il rubinetto di alimentazione.
- Poi, gradito sarebbe un gazebo “in legno con tettoia che riparerebbe dagli improvvisi scrosci d’acqua e quindi da fuggi- fuggi generale dei bimbi e dei genitori, dal parco.
Ezio Maifrè
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