Ormai la cucina italiana è ogni giorno in TV: gare, presentazioni, rivisitazioni, concorsi ecc. con cuochi più o meno famosi che spiattellano con dovizia di particolari i loro piatti, spesso assurdi e con ingredienti che bisogna trovare con la lanterna di Diogene.
Vale per tutti “La notte degli chef”, spettacolo di oltre tre ore, dove nove giovani cuochi pilotati da colleghi affermati,hanno preparato in quindici minuti un concentrato di piatti ispirati alla cucina mediterranea italiana.
Purtroppo in quindici minuti si è visto di tutto, da un presentatore che saltellava da una postazione all’altra, cuochi che cucinavano in fretta incalzati dal tempo, un mare di ingredienti, contorno di veline, intralci tra cuochi e Vip dove sono volate anche parole non sempre corrette, il tutto in un contorno da circo Barnum.
Poi la giuria, composta da tre persone tra cui un personaggio con in testa un cappello tra l’alpino ed il tirolese, un gentile signore che sbagliava i nomi dei concorrenti; si è salvata solo una pacata giurata. Il tutto trangugiato in pochi minuti e con l’eliminazione in diretta di un cuoco, il quale finiva alla griglia piagnucolando per l’eliminazione e confortato dal presentatore Signorini.
Spettacolo indecoroso per la cucina italiana. Stendiamo un velo pietoso. Mi spiace che un giovane cuoco che conosco e che anima una cucina mediterranea attenta e vivace, Antonino Messina, ( da circa un anno cucina a Faido presso l’Albergo Faido ) si sia prestato a questo gioco al massacro – e proprio per per le tematiche sopra esposte - a commettere atti di insofferenza, a cucinare un piatto estroso baccalà, pesce azzurro e profumi mediterranei) ma eliminato bruscamente da un giurato incompetente.
Da segnalare che la Televisione della Svizzera Italiana ha da tempo in onda “ I cucinatori”e che, senza stramberie e spettacolo e con serietà consegna allo spettatore una serie di utili informazioni atti a conoscere e confezionare piatti della cucina ticinese o insubrica.
Attilio Scotti
attilioscotti@bluewin.c
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