L’Italia potrà essere una terra dove ancora vige l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, senza feudali privilegi per alcuni. La stagione delle leggi ad personam è stata chiusa d’imperio dai cittadini, anche di centrodestra, che hanno abrogato la legge sul legittimo impedimento; nessuno potrà legittimamente riproporre assurde leggi nell’interesse di chi ritiene di essere “unto dal Signore” e quindi dotato di particolari diritti.
L’Italia sarà un paese dove si dovrà investire su sole, vento e tante altre energie pulite, rinnovabili, diffuse e prive di rischi mortali per l’umanità. Avrà così anche l’occasione per creare tanti nuovi posti di lavoro qualificati in un settore strategico come quello della ricerca, oltre a quelli nelle imprese industriali ed artigiane.
L’Italia sarà un Paese dove l’acqua sarà sottratta alla legge del profitto e si potrà continuare a pensare che esistono ambiti dove il mercato non detta legge e il profitto non è l’unico metro di misura. In particolare nella nostra provincia si potrà continuare la lotta affinchè le acque, non solo quelle che passano dagli acquedotti ma anche quelle di fiumi , torrenti e sorgenti, possano tornare a essere un bene di tutti e non più uno strumento di arricchimento per pochi.
Insomma, il voto di domenica ci consegna un futuro migliore; ma ridisegna completamente anche il quadro della politica nazionale.
Il sostegno esplicito o implicito al nucleare, alla privatizzazione dell’acqua e alle leggi vergogna da parte di PDL e Lega e il loro invito, disatteso dagli elettori, a disertare le urne referendarie segnalano un loro ormai evidente e ampio distacco dalla realtà del paese che (s)governano, un paese in cui la partecipazione attiva e cosciente dei cittadini è crescente e pesa sempre più.
Anche per i partiti del centrosinistra domenica il messaggio è chiaro: il cambiamento è possibile, ma per i partiti di opposizione sarà necessario mettere da parte i timori e la convinzione che per vincere bisogna correre al centro: i cittadini, al contrario si mobilitano e cambiano il Paese quando sono di fronte a scelte coraggiose, chiare ed alternative a quelle del berlusconismo. Il centrosinistra dovrà sapersi mettere in gioco e intrecciare relazioni con i movimenti che attraversano la società civile. Sinistra Ecologia Libertà darà il suo contributo affinchè venga superato lo scollamento tra politica e Paese e si valorizzino la partecipazione e il protagonismo che sono alla base della vittoria referendaria di domenica e lunedì.
Alcune note sul voto locale: qui non si è superato il tetto del 50% dei votanti, anche se il risultato raggiunto non è affatto da disprezzare; hanno giocato in negativo il silenzio di alcuni organi di informazione, in primis l’”Unica” televisione e il disinteresse di una larga parte del ceto politico locale, fatte le dovute eccezioni, che ha mancato l’occasione di prendere posizione in difesa del principale bene pubblico della nostra provincia, quello dell’acqua. Taluni l’hanno fatto addirittura in modo negativo, come il presidente del BIM, che per prima avrebbe il dovere di tutelare il bene acqua nell’interesse dei Valtellinesi e dei Valchiavennaschi; il presidente di SECAM, invece, dopo un voto che mette la parola fine ad ogni ipotesi di privatizzazione, si attarda ancora nella ricerca di soci privati per la gestione dell’acqua, dimenticandosi di presiedere un’azienda interamente pubblica e che tale dovrà rimanere.
Sinistra Ecologia e Libertà sarà a fianco dei comitati per vigilare che l’esito dei referendum non sia vanificato con manovre di palazzo a vantaggio delle lobby dei grandi interessi privatistici.
per SEL Sondrio
V. Servile
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