L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

giovedì 28 luglio 2011

CEMENTO: IN 10 ANNI SI E' COSTRUITO L'EQUIVALENTE DI 3 CITTA' COME SONDRIO

28 luglio 2011 - Un rapporto di Legambiente lancia l'allarme sulla cementificazione delle nostre valli e sulla scomparsa delle zone agricole.

Un allarme si è alzato ieri a Morbegno con una conferenza di Legambiente che ha presentato il dossier "Montagna senza terra? Il consumo del suolo nella montagna lombarda". Seconda la ricerca del Cigno «Il consumo di suolo nelle zone montane della Lombardia ha già cancellato il 42,4% del territorio più pregiato, quello dei fondovalle e dei pendii coltivati». La situazione cambia in base alla vicinanza/lontananza alla pianura padana:

  • valli prealpine 65% (di consumo del suolo);
  • comunità montane del basso Lario circa 60%.
  • Valle Imagna (47,5%),
  • Laghi Bergamaschi (40,5%).
  • Provincia di Sondrio (32%)

La nostra terra è fortunatamente la meno interessata a questo fenomeno, ma non per questo il suo impatto è meno devastante degli altri. Secondo il rapporto di Legambiente, infatti, In Valtellina e Valchiavenna in 10 anni si è costruito l'equivalente di 3 città come Sondrio. Differenze si registrano all'interno della Provincia Sondrio con la cementificazione che tocca il 36% nella Comunità Montana di Morbegno e il 28% nel tiranese.

Sulla provincia di Sondrio Legambiente aggiunge: «Qui in dieci anni (dal 1999 al 2009), il territorio agricolo si è ridotto di 1200 ettari, e questo spazio è stato coperto dal cemento di strade e capannoni, le cui superfici sono cresciute di ben il 18,4%: un consumo di suolo che assomma a 1273 ettari. In pratica, è come se in dieci anni si fosse coperta di cemento una superficie di campi equivalente al triplo dell'intera città di Sondrio».

A fronte di questi dati è naturale preoccuparsi e chiedere alla politica locale, anche nell'ottica di offrire un'offerta turistica di qualità, di difendere con i denti il territorio che ancora sopravvive alle cementificazioni. «... Per invertire la tendenza - conclude Legambiente - occorre introdurre forti disincentivi che spingano gli operatori edilizi a dedicare la propria attività alla riqualificazione delle aree urbane, invece che alla corsa all'occupazione di aree libere»
.

Nessun commento:

Posta un commento