Con l’ingresso dell'associazione Mobilità Valtellina nel coordinamento dei pendolari lombardi si crea uno stabile e diretto rapporto fra gli utilizzatori dei mezzi pubblici in provincia, con il dipartimento infrastrutture e trasporti della Regione e con l’operatore ferroviario, Trenord.
Allo stesso tempo, fatto altrettanto importante, da ora, per la prima volta, gli utenti valtellinesi e valchiavennaschi entrano nel network delle altre realtà di pendolari lombardi, contribuendo a formare un organismo compatto e dotato di un peso non indifferente nei confronti degli interlocutori istituzionali regionali.
La prima richiesta dell'associazione valtellinese, e prima di tutto degli utenti, è la riduzione dei tempi di percorrenza dei treni regionali sulla linea Milano-Tirano e viceversa in quanto si ritiene possa essere la contropartita dei recenti aumenti tariffari e di quelli previsti dal 1°agosto.
Tale esigenza, secondo Mobilità Valtellina, ha una serie di ragioni:
- "innanzitutto è necessario ricordare che la diminuzione dei tempi di percorrenza del 10% entro il 2011 è un obiettivo che la regione si è prefissata nel 2008 stipulando il patto per il trasporto pubblico locale con le associazioni di utenti, come la nostra (purtroppo non esistevamo ancora), i comuni capoluogo, le provincie, i gestori dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie.
- Una riduzione dei tempi di questa entità è possibile fin da ora a costo zero, ed è dimostrato da una breve rassegna storica qui di seguito riportata: (Sondrio-Milano)
1938- 2ore e 3 minuti
1975- 1 ora e 54 minuti
1990- 1 ora e 50 minuti
OGGI- 2 ore e 2 minuti
Negli ultimi 73 anni i tempi di percorrenza sono cambiati in peggio con un aumento dei tempi di percorrenza di 12 minuti dal 1990 ad oggi, quasi +11% in termini percentuali. Considerati inoltre i miglioramenti tecnologici, in accelerazione, frenata e velocità massima del materiale di trazione e rimorchiato, quelli relativi all’armamento e quelli relativi ai regimi di circolazione, il fatto appare ancor più paradossale. Un’ulteriore dato a supporto è dato dal monitoraggio di ritardi e tempi di percorrenza che mette in evidenza come treni in ritardo a Lecco di 7 minuti arrivino a Sondrio con 4 minuti di anticipo recuperando in sostanza ben 11 minuti".
Come recita l’adagio “oltre al danno anche la beffa” all’aumentare dei tempi di percorrenza sono aumentate vertiginosamente anche le tariffe.
Anche in questo caso ricorrere alla memoria storica è quanto mai proficuo.
Andando a riprendere le tariffe degli anni 1975 e 1990, cioè proprio gli anni in cui i tempi di percorrenza erano significativamente inferiori, ci si può accorgere che attualizzandole al 2011 e confrontandole con quelle in vigore oggi queste ultime sono enormemente maggiori.
La differenza fra le tariffe che entreranno in vigore dal 1°agosto e quelle del 1990, considerata la tratta Sondrio-Milano, sono nell’ordine del +47% per la corsa singola, del +24% per l’andata e ritorno e di oltre +10% per l’abbonamento mensile, senza entrare nello specifico delle numerose e vantaggiose
agevolazioni per gli studenti e lavoratori che invece oggi non beneficiano di nessuno sconto.
"Primo obiettivo che l’associazione Mobilità Valtellina si prefigge di raggiungere con gli interlocutori in Regione Lombardia e Trenord è pertanto quello di bloccare la perversa consuetudine di gravare l’utenza di aumenti tariffari a doppia cifra senza un contestuale miglioramento della qualità del servizio, soprattutto in
termini di tempi di percorrenza.
Contando sull’appoggio del coordinamento dei pendolari lombardo e sulla dichiarata disponibilità della regione e di Trenord ad un miglioramento del servizio ferroviario a fronte degli ingenti aumenti tariffari, l’associazione si rivolgerà formalmente a questi ultimi per trattare insieme le questioni attinenti le nostre
linee ferroviarie, in primis la riduzione della durata di viaggio".
Per quanto riguarda il prolungamento della tratta ferroviaria da Tirano a Bormio "la maggior parte di noi - commentanto dall'associazione Mobilità Valtellina - ritiene che sia poco sensato lanciarsi in opere faraoniche ex novo quando sulla linea fino a Tirano ci sarebbe molto da fare per portare a buoni livelli la qualità del servizio. Del miglioramento della Tirano-Milano - concludono- beneficerebbero comunque anche i residenti in alta valle, anche sul fronte turistico.
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