7 settembre 2011 - Siamo alla quarta versione della manovra finanziaria. Aggiunto un punto d'Iva e riapparso il contributo di solidarietà.
Quelli che erano stati i punti d'onore raggiunti dalle due parti della maggioranza, l'abolizione del contributo di solidarietà per il Pdl e il mantenimento dell'Iva al 20% per la Lega Nord, sono tornati dalla finestra a causa delle forti pressioni, istituzionali ed economiche. La nostra credibilità è ai minimi storici e i tempi per approvare la manovra, prevista per oggi a Palazzo Madama con il voto di fiducia (il cui utilizzo era stato negato fino all'ultimo dalla maggioranza), costringono decisioni drastiche.
Questi gli ultimi provvedimenti emersi ieri dal Consiglio dei Ministri:
- alzare dal 20% al 21% l'Iva sui beni non di prima necessità; salvi quindi i beni primari
- una tassa del 3% per i redditi che superano i 300.000 euro (34.000 i contribuenti interessati)
- adeguamento progressivo delle pensioni di vecchiaia delle donne, a 65 anni, nel settore privato anticipato di due anni (a partire dal 2014)
- confermate le abolizioni delle Province; giovedì il Consiglio dei ministri approverà l'introduzione nella Costituzione dell'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province.
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