7 settembre 2011 - "Chi copia va all’inferno!", diceva un mio maestro alle scuole elementari. Ma, in certi casi, forse c’è l’eccezione e se non va bene copiare conviene almeno raccogliere le buone idee per trarne ulteriori spunti...
La bella rappresentazione “Bellaguarda in Festa“ avvenuta il quel di Tovo S. Agata in onore del Castello di Bellaguarda ci può dare molti spunti riguardo il Castelàsc in Tirano.
Sono un “incorreggibile“ nostalgico delle tradizioni e dei ricordi del passato; come potrei dimenticare il passato se antiche dimore in Tirano, come il Castelàsc me lo ricordano ogni giorno? Quel Castello ricorda le nostre radici.
L'altra mattina, passeggiando nei dintorni del Castelàsc e memore del bello spettacolo visto in quel di Tovo, mi sono chiesto perché noi in Tirano, avendo il Castelàsc con una “piazza d’armi“ d’ eccezione e una veduta panoramica su Tirano non facciamo “qualcosa di simile”.
Racconto la cronaca per chi non era presente a Tovo S. Agata. Sabato 27 agosto alle ore 17.00 un corteo storico di eccezione ha raggiunto il campo sportivo di Tovo S. Agata per dare vita ad un evento bellissimo a giudicare dall’entusiasmo del folto pubblico. Hanno deliziato il pubblico gruppi storici quali IJ Ruset, Falconeria Maestra, Dipintori, Santi e Fanti, I cavalieri del passato, I Giullari dell’Allegra Brigata, il Drago Bianco. Hanno reso affascinante l’atmosfera il torneo cortese di giostra di cavalli e le sfide e i duelli di cavalieri. Non da ultimo il profumo di chisciöl della Confraternita, piatto tipico del tiranese e le gustose frittelle di mele, delizia della Pro Loco di Villa di Tirano s’è innalzato verso i cieli del Massuccio. La festa è poi continuata domenica al castello di Bellaguarda.
“Copiare” un evento è segno di poca creatività e già mi suonano le orecchie per le critiche d’aver usato il brutto termine, ma assimilare, elaborare e armonizzare l’idea molto bella che hanno avuto gli organizzatori dell’evento di Tovo S. Agata, anche per il Castelàsc in Tirano, mi sembra una opportunità che andrebbe colta. Quest’anno ormai l’estate volge al termine, ma il prossimo anno potrebbe presentarsi l’occasione buona se questa “dannata“ crisi economica non ci ha svuotato il portafoglio.
Di più, perché non “portare” al Castelàsc i graditi turisti con il trenino Giallo per assistere a eventi musicali, dialettali, d’armi e di Cavalieri e nel contempo far gustare il chisciöl accompagnato dal nostro buon vino?
Ezio Maifrè
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