23 marzo 2012 - Intervista a tutto campo con Bruno Ciapponi Landi, Assessore alla Cultura e all'istruzione del Comune di Tirano.
Bruno Ciapponi Landi è nato a Sondrio nel 1945 ed è Assessore già dal primo mandato con il Sindaco Pietro Del Simone. Giornalista pubblicista è direttore del Bollettino della Società Storica Valtellinese e di altri organi di stampa di istituzioni e associazioni locali. La sua bibliografia presenta una vivace produzione pubblicistica di ambito culturale locale, la cura di numerose iniziative editoriali, diversi studi e ricerche in prevalenza di storia, etnografia e bio-bibliografia. E’ conservatore del Museo Etnografico Tiranese e direttore dell’annesso Centro provinciale di documentazione dell’emigrazione, del Parco delle incisioni rupestri di Grosio e della sezione etnografica dell’’IDEVV - Istituto di dialettologia e di etnografia valtellinese e valchiavennasca del quale è anche consigliere delegato.
Buongiorno, per renderci conto delle attività dell'Assessore alla Cultura e all'Istruzione, che cosa ha fatto di importante il suo assessorato fino a questo momento?
Direi che uno degli eventi più importanti è stato il centenario del trenino del Bernina, per il quale, assieme al riconoscimento come Patrimonio Unesco, abbiamo realizzato il testo in italiano per la candidatura delle iniziative culturali che ormai pongono Tirano al centro dell'interesse provinciale. Con la stessa logica abbiamo programmato i festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia con al centro il tiranese Luigi Torelli, onorato anche a San Martino nella chiusura dei festeggiamenti stessi. Abbiamo poi valorizzato i fondi librari della famiglia Arcari e di Vittorio Lambertenghi; ultimamente sono in corso delle mostre sui rapporti Arcari/Bracchi e sui futuristi...
Che cosa, invece, non è stato fatto e/o vorrebbe fare in futuro?
Alcune cose non sono state fatte a causa del patto di stabilità: per esempio il restauro del palazzo Arcari (per il quale è intervenuta, invece, la Provincia), la manutenzione straordinaria dell'edificio del Museo Etnografico e la manutenzione della Casa dell'Arte. Sul fronte scolastico, invece, non ha avuto esito il tentativo di razionalizzazione della fruizione dell'Istituto Pinchetti, al quale è spesso preferito il polo scolastico di Sondrio. Per il futuro mi piacerebbe valorizzare di più alcuni personaggi importanti di Tirano, come per esempio Rosa Genoni. Infine, mi rammarico di non essere riuscito a stimolare una partecipazione più attiva della gente alla vita amministrativa.
Come giudica il nuovo riassetto scolastico del Circolo didattico di Tirano?
Se fossi stato io a scegliere, non avrei fatto così: l'ideale sarebbe stato la salvaguardia di tutti posti di lavoro. Ma nelle attuali circostanze ritengo che si tratti di un buon riassetto perché limita i danni.
Com'è la situazione dell'ex cinema Italia e qual'è il suo parere riguardo al silenzio stampa invocato?
Premesso che il Comune è indirettamente interessato nella vicenda, il silenzio, a mio avviso, va letto positivamente e fa pensare che una soluzione sia effettivamente vicina; detto questo, per me, la migliore soluzione sarebbe che il programma in corso andasse in porto. Questo significherebbe, prima di tutto, un recupero dell'edificio e, con i soldi ricavati, la fondazione potrebbe affrontare il proprio futuro: per esempio con il restauro o la vendita della "colonia" di Trivigno si potrebbe sistemare Palazzo Venosta, nel quale potrebbe essere realizzato un convitto per gli studenti dell'alta valle, insieme ad altre iniziative sociali attualmente allo studio.
Cosa ne pensa della polemica sul PGT e dell'abbandono dell'aula da parte del Gruppo Misto?
Penso che qui debba esserci, prima di tutto, una logica di rispetto delle sedi; posso capire l'allontanamento per una protesta ragionevole, ma la ragione addotta, cioè l'impossibilità di poter discutere dei provvedimenti, non è corretta perché in realtà di poteva parlare di tutto, proprio come ha fatto la minoranza che è rimasta. Considero tutto questo un gesto da teatrino della politica degno di miglior causa.
Qual'è la sua opinione e qual'è la situazione attuale del cosiddetto "progetto coaster"?
Devo dire che mi piace l'idea di un collegamento del trenino del Bernina con l'Aprica, passando per Trivigno. E' un'idea meritevole di attenzione; ovviamente, però, la questione è complessa: si potrà giudicare il tutto solo in presenza di un adeguato e dettagliato progetto di modo che non rimanga solo un sogno di una notte di mezza estate.
Si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative?
Non lo so. Sono convinto che la politica meriterebbe un ricambio e deciderò in base a questa considerazione.
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