Intervista a tutto campo con il tiranese Marco Rossi, titolare a Lovero della ditta Ciresa Impianti.
La Ditta Ciresa Impianti S.r.l. nasce a Tirano nel 1980. Dal 1994 l’azienda viene ceduta all’attuale proprietà che nel 2001 si trasferisce a Lovero; si occupa della produzione di serbatoi metallici, carpenteria metallica pesante, del trattamento e della lavorazione dell’acciaio Inox, di energie alternative prodotte da fonti rinnovabili e, recentemente, di accumulatori termici di nuova generazione.
Come va il vostro settore in questo particolare momento economico?
Diciamo che è un periodo difficile; in particolare, per quanto riguarda il fotovoltaico, navighiamo nell'incertezza normativa: le regole continuano a cambiare e dopo giugno non sappiamo cosa succederà; così non si puà andare avanti.
Quali sono le vostre prospettive?
Le prospettive non sono rosee: la carpenteria è fiacca, mentre per il fotovoltaico la domanda c'è, ma con la normative attuali, come detto, non si capisce niente e non si riesce a programmare il lavoro. Se va avanti così chiuderemo tutti sommersi da burocrazia e tasse.
Che potenzialità ha il fotovoltaico nel tiranese?
La domanda è parecchia, ma, come se non bastessero i problemi già elencati, l'amministrazione tiranese sta mettendo i bastoni tra le ruote. Il Comune di Tirano è l'unico in zona che per l'installazione di pannelli solari richiede il parere di una commissione edilizia; normalmente, a parte i centri storici, sarebbe sufficiente informare l'amministrazione, ma con questo regolamento si complicano ulteriormente le cose. Aggiungiamo poi che se l'installazione deve avvenire entro 150 metri da un fiume è necessario il parere della Regione: siamo all'assurdo, ma l'Italia purtroppo è questa.
Cosa ne pensa del progetto coaster e dei suoi sviluppi?
Non mi sembra opportuno costruire nei pochi posti che ancora si salvano. Il progetto non lo condivido affatto e penso che si voglia fare solamente della speculazione edlizia.
Ha seguito la vicenda Camagni? Che idea si è fatto?
E' una cosa scandalosa. I contraenti hanno fatto il diavolo a quattro per chiudere l'accordo e ora è andato tutto in fumo. Per dirla in breve, questa vicenda è lo specchio dell'Italia.
Pensa che l'amministrazione tiranese stia facendo bene?
E' meglio che non parlo. Ci sono un sacco di cose che non vanno bene, manca trasparenza; per esempio la mancata gara d'appalto per la casa di riposo e il modo in cui è stato affrontato il PGT, con i suoi conflitti d'interesse.
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