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giovedì 5 aprile 2012

LEGAMBIENTE: "DELLA VEDOVA E' SCIVOLATO SUI SUOI INTERESSI PRIVATI"

4 aprile 2012 - Ruggero Spada critica nuovamente l'atteggiamento dell'amministrazione tiranese in merito all'approvazione del PGT, ma anche le ultime dichiarazioni del Vicesindaco Della Vedova.

Tirano “Città Alpina”? Ma cos’è e come deve essere una Città Alpina? La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi è una associazione non governativa che da più di mezzo secolo si impegna a favore di uno sviluppo sostenibile delle Alpi.Ogni anno una giuria assegna il titolo di "Città alpina dell'anno" a chi riveli attitudine a mettere in pratica la Convenzione delle Alpi. Ciò significa dimostrare che l'ecologia e l'economia non si escludono reciprocamente, ma che possono guardare al futuro e integrarsi validamente.

Sondrio ci ha provato nel 2007, con un flop sostanziale. Poi si sono infilate nel tentativo Briga-Glis (Svizzera, 2008), Bolzano (2009), Bad Aussee (Austria, 2010), Idrija (Slovenia, 2011). Quest’anno toccherebbe ad Annecy (Francia, 2012), ma vien da pensare che anche Tirano si stia cimentando nell’impresa. Secondo il Vicesindaco e Assessore all’urbanistica, Della Vedova, le analisi che hanno portato alla redazione dei documenti del PGT sono state condotte “ in coerenza con quell’idea di città alpina che ci ha ispirato sin dall’inizio.” Appunto, quale idea?

Uno degli ambiti che contraddistingue l’azione della CIPRA è la partecipazione, e almeno su questo il PGT tiranese ha fatto flop. Le riunioni deserte sono solo una delle tante conferme.
Il contenuto dei tre corposi documenti di cui è costituito il PGT si può analizzare da diversi punti di vista. Mente è scontato che l’Amministrazione rivendichi la validità delle sue scelte, stupisce la sua meraviglia davanti al dissenso.

Cosa sia migliorativo, ad esempio, sul Parco del S. Michele e sulla costruzione su via S. Giuseppe è materia interessante da discutere, dentro e fuori le istituzioni. Come sempre è stato, si possono immaginare belle e accese contrapposizioni in materia di pianificazione. Certamente qualcuno si sarebbe stupito di vedere Legambiente battersi per una maggiore densità delle costruzioni, che in termine tecnico può voler dire maggiori indici edificatori. Ma questo perché Legambiente preferisce che si costruisca molto in alcune zone per lasciarne libere altre. E ci sono strumenti tecnici (compensazioni e perequazioni) con i quali si salvano capra e cavoli: i terreni mantengono lo stesso valore immobiliare che siano edificabili o no. Se vuoi costruire devi comperare il diritto di edificazione da terreni sui quali non si costruirà; e questo evita di sparpagliare villette ovunque.

Ma questo livello di discussione non è stato tenuto durante il “parto” del PGT. E questo non è un problema da addebitare ai professionisti che ci hanno lavorato. Legambiente nelle “sedi istituzionali “ non è stata voluta e si è dovuta accontentare di scrivere osservazioni, poi liquidate con un no, sostanzialmente senza spiegazioni. Ecco perché si è trovata a svolgere “solo” il ruolo di controllore... e fin dal’inizio, prima ancora dell’apertura della procedura del PGT, avevamo fornito indicazioni e disponibilità all’Amministrazione.

Siamo abituati a vedere al bar e all’edicola gli amministratori dei nostri tanti e piccoli Comuni: è questo il tema dell’inevitabile contatto tra chi decide e i parenti e gli amici. Ma ci sono diversi modi per superare i problemi dell’interesse privato, senza “francescanamente, rinunciare nemmeno all’attività amministrativo/politica” (citazione dalla lettera del 31 marzo 2012 del Vicesindaco) oppure a quella civica.

E questo è un punto sul quale Martino Della Vedova scivola: lui stesso, a proposito delle perplessità sollevate da Legambiente a proposito dell’antenna del cimitero dichiarava che “.. è facile parlare quando si tratta del giardino di casa propria”. Il riferimento era alla vicinanza fisica tra l’antenna e l’abitazione del Presidente di Legambiente. Se questo fosse un principio, a maggior ragione lui, che riveste un ruolo di decisore, non avrebbe dovuto astenersi da commenti e ancor più da votazioni sul “… frutteto di casa propria”, cioè i terreni di famiglia che si trovano nell’area del San Michele?

Per Legambiente, Ruggero Spada

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