19 febbraio 2013 - Masanti (Ristoratori) e Mangione
(Ambulanti) prendono posizione sui metodi usati nelle ispezioni Inps e
Inail dello scorso weekend.
«Ben vengano i controlli e le ispezioni, anche per
tutelare chi conduce la propria attività nel rispetto della legalità, ma
che siano più mirati e che avvengano con maggiore tatto e rispetto del
lavoro degli operatori, senza metodi bruschi e plateali che spesso
creano disagio ai dipendenti degli esercizi e ai clienti».È chiara e netta la presa di posizione di Stefano Masanti, presidente del Gruppo Ristoratori della provincia di Sondrio, e di Salvatrice Mangione, presidente del Sindacato Venditori Ambulanti – categorie entrambe attive all’interno dell’Unione Cts –, in merito ai controlli Inps e Inail disposti a livello regionale e avvenuti nello scorso weekend in ristoranti, pub e alberghi di molte località turistiche del nostro territorio, oltre che nei mercati di Chiavenna, Morbegno e Sondrio.
Una dichiarazione, quella di Masanti e Mangione, che si fa interprete dello stato d’animo degli operatori che hanno subìto i controlli e che hanno manifestato il loro disappunto anche contattando direttamente l’Unione. A essere chiamati in causa sono principalmente i metodi con cui le ispezioni sono state effettuate.
«Purtroppo, i controlli – rimarca la presidente degli Ambulanti Salvatrice Mangione – sono frequenti e puntuali con chi ha sempre lavorato onestamente, mentre sono praticamente assenti nei confronti di chi magari non paga i contributi da 5 o 10 anni e continua a passare di mano, da un familiare all’altro, la licenza. Penso che siano necessarie verifiche più mirate e che esse siano possibili, per esempio, interfacciando i dati dell’Inps con quelli della Camera di Commercio».
«La stragrande maggioranza degli operatori – conclude Mangione – è in regola e vede perciò di buon occhio i controlli, ma chi sbaglia veramente deve essere stanato e sanzionato».
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