27 febbraio 2013 - Ieri pomeriggio l'Unitre di Tirano ha
ospitato Luciano Luciani, generale della Guardia di Finanza, e Gerardo
Severino, direttore del Museo storico della Guardia di Finanza, che
hanno condotto una conferenza dal titolo: "Claudio Sacchelli: un eroe
della resistenza in Valtellina".
A introdurre il prestigioso incontro, insieme al
Presidente Franco Clementi, è stata la direttrice dei corsi dell'Unitre
Tirano Carla Soltoggio Moretta che ha voluto ringraziare, oltre al folto
pubblico presente e alla locale Guardia di Finanza presente, i parenti
toscani del protagonista dell'incontro, Claudio Sacchelli, accolti da un
caloroso applauso.Per primo ha parlato Luciano Luciani, generale della Guardia di Finanza che ha prestato servizio anche a Tresenda, che ha inquadrato la vicenda storica nella quale si sono inserite le gesta eroiche del finanziere Claudio Sacchelli. Il generale ha raccontato le vicende che hanno interessato la Valtellina, e in particolar modo il tiranese, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943: la valle era occupata dalla Germania di Hitler e lasciata in gestione ai fascisti che dovevano fare i conti con le due formazioni partigiane, la II divisione Garibaldi e la I divisione Alpina Valtellina.
Il finanziere scelto Claudio Sacchelli, ha raccontato in seguito il direttore del Museo storico della Guardia di Finanza Gerardo Severino, era giunto in servizio, nel '42, a Villa di Tirano. L'armistizio dell'8 settembre lo vede sposato da appena tre giorni: a differenza di molti suoi colleghi militari, sbandati e disorientati dalla spaccatura dell'Italia, decide di tornare, da Fiorenzuola, in Valtellina.
Qui, dove la Guardia di Finanza era stata sostituita da ufficiali fascisti e nazisti, mette a rischio la propria vita per aiutare molte persone, tra cui alcuni ebrei internati in Aprica, a scappare in Svizzera. Il 7 aprile 1944 viene arrestato dai nazisti e dopo essere stato interrogato e torturato nelle carceri di Como e Bolzano, viene internato nel campo di concentramento di Mathaussen dove il 1° maggio 1945, quattro giorni prima della sua liberazione, muore di fame e di stenti. Il 24 aprile 2012 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo insignisce della Medaglia d'Oro al Merito Civile.
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