L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

venerdì 28 giugno 2013

Lettera Aperta: IL RINGRAZIAMENTO DI UN MALATO

27 giugno 2013 - Pubblichiamo la lettera di un malato che vuole sottolineare il valore di una risorsa pubblica che è sotto costante attacco: il nostro sistema sanitario.
Grazie. Una parola tanto semplice che spesso viene buttata li, un po’ per educazione un po’ per abitudine, con leggerezza, ma che a volte si arricchisce di un valore infinito, quello della vita stessa, il bene più prezioso che abbiamo. Un bambino ringrazia per il gesto semplice di una caramella che gli viene regalata, la commessa ringrazia il cliente che fa la spesa, noi ringraziamo se riceviamo un complimento, insomma sono tante le occasioni, spesso piccole, per dire grazie.
A volte però un grazie sembra troppo poco per esprimere quella valanga di sentimenti che ti riempie l’animo dopo che hai passato un momento difficile e, con l’aiuto e il sostegno di tante persone, stai tornando a rivedere un futuro che sembrava esserti negato di colpo.
Questo è quello che vorrei dire: grazie! Grazie a tutte quelle persone che mi sono state vicino in queste settimane che sicuramente sono state le più drammatiche della mia vita. Vorrei ringraziare tutti: i famigliari, gli amici e i conoscenti che dopo quella sera di metà maggio si sono stretti attorno a me e ai miei cari per darmi e darci coraggio, con un pensiero, un “come sta la Rina? Salutamela tanto!” o una preghiera. E la nostra Madonna di Tirano deve proprio averle sentite queste preghiere tanto da proteggermi e aiutarmi. Ho sentito davvero un affetto e un calore che non avrei mai immaginato e che mi ha commosso nel profondo. Ogni giorno aumentava l’elenco degli amici e dei conoscenti che chiedevano di me, davvero tanti e ad ognuno andava subito un pensiero di riconoscenza che però restava solo nel mio cuore. Per questo ho voluto scrivere queste poche righe, per dire con grande affetto a tutti coloro che mi e ci sono stati vicini che li abbraccio e che li ringrazio.
Un pensiero speciale va però alle tante persone che per “dovere”, visto che lo fanno di lavoro, si sono prese cura di me: il personale dell’ospedale Morelli di Sondalo a cui devo la possibilità di continuare una vita normale nonostante quello che mi è capitato. Ho detto “dovere” e l’ho messo tra virgolette perché in queste settimane tutti loro, dottori, infermieri e tutto il personale del reparto di rianimazione prima, di neurochirurgia e riabilitazione poi, si sono prodigati per rimettermi in sesto non solo con le cure ma con le parole, le gentilezze, l’umanità che per una persona fragile e ferita sono la medicina più efficacie.
Sono stata fortunata non solo per come è andata (rispetto a come poteva andare), ma anche perché ho avuto la possibilità di arricchirmi dentro, conoscendo e apprezzando tante persone squisite che fanno il loro lavoro con dedizione e passione, attenzione e rispetto per il prossimo, senza mai far mancare un sorriso e una carezza.
Ringrazio davvero tutti da questa pagina, in attesa di poterlo fare presto di persona.
CateRina

Nessun commento:

Posta un commento