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lunedì 23 dicembre 2013

TIRANO: ASPETTANDO IL SANTO NATALE CON I DOCENTI DELLA CIVICA

22 dicembre 2013 - "O mio bambino caro...”: è un'aria musicale, un ennesimo regalo offerto a noi mortali, è il frutto della mente di un genio della musica operistica, di Giacomo Puccini. Brano tratto da un'opera del Maestro di Torre del Lago, del mio compositore preferito. Brano che venerdì sera ho ascoltato nella bella sala del Consiglio Comunale di Tirano durante il Concerto dei docenti della Scuola di Musica della Provincia di Sondrio. (Di Giancarlo Bettini)

Scuola che ha trasmesso in più anni a numerosi giovani nostri l'amore per un'arte immortale. Dà inoltre, la musica, a noi ascoltatori il fondamentale ossigeno per farci mutare di umore in momenti di sconforto. Sala di Palazzo Marinoni gremita, silenzio assoluto. Mi sembra giusto nominare gli insegnanti che ci hanno “caricato” alla vigilia delle feste natalizie: Marta Dolzanelli alla chitarra, Amedeo Orio e Ombretta Presotto al pianoforte, Elia Senese al violino, Giuseppe Trabucchi al clarinetto. E ancora, due graziose presenze femminili russe, sempre insegnanti: Stella Zadorina- soprano- e Tatiana Kononova al pianoforte. Non mi sento affatto critico musicale, quindi lascio ad altri l'entrare nei particolari dei compositori. Desidero però sottolineare due avvenimenti. Il primo risale a molti anni or sono quando la suddetta scuola non era ancora nata. Guido Visini era Assessore Provinciale alla Cultura ed i giovani valtellinesi premevano per avere udienza, per fare nascere la meritevole iniziativa musicale. L'Assessore ha avuto il merito di aver ascoltato il desiderio dei giovani e da lì è nato il tutto. L'altro avvenimento, o meglio un'azione da fare, il ringramento al soprano russo Stella Zadorina che ha concesso un bis con la ripetizione della pucciniana “O mio bambino caro.....”. Ascoltandola ho pensato a quel “Bambino” che in questi giorni ritornerà da noi.
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In questi giorni tutti aspettiamo il Santo Natale. Con maggior ragione lo aspetta don Valerio Modenesi, già Arciprete di Sondrio ed oggi aiutante nella Collegiata del capoluogo valtellinese. In una intervista rilasciata ad un quotidiano locale don Valerio ha risposto “Cosa aspetto io? Aspetto Gesù”. Parole sante come vicino alla santità è don Giuseppe Quadrio di Vervio, del quale don Valerio è nipote. Giornali e TV in valle hanno pubblicizzato il riconoscimento della comunità sondriese per l'opera svolta, per più anni, dall' Arciprete. L'omaggio è consistito nel “Ligari d'argento”, premio prestigioso, annuale, assegnato ai personaggi che hanno lasciato un segno nella città che cambia, che ha come primo cittadino il coriaceo Alcide Molteni. Mi è piaciuta la definizione del Sindaco: Don Valerio è “il dutur de l'anima”. Anch'io, da oggi, lo definirò così. Al “dutur de l'anima” auguro ogni bene e penso di essere nel giusto ampliando questo augurio anche da parte di tutti i tiranesi che lo hanno ancora nel cuore. Il religioso ha dato a Tirano, all'Oratorio, per ben quattordici anni il suo grande sapere. Don Valerio, ci manchi! I nostri concittadini ti aspettano sempre. Perchè, a tempo giusto, non ti trasferisci da noi, nella Basilica di Madonna, Patrona della Valtellina? La Vergine Maria ti accoglierebbe a braccia aperte.
Giancarlo Bettini

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