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giovedì 23 gennaio 2014

IL SINDACO DI TIRANO DEL SIMONE RISPONDE AL DIRETTORE

22 gennaio 2014 - Il Sindaco di Tirano Pietro Del Simone risponde al direttore Marco Travaglia in merito all'articolo ELEZIONI COMUNALI TIRANO: "UN TAVOLO PER CREARE UN COMUNE UNICO MANDAMENTALE": "... la disillusione deriva dall'illusione di cui non sarebbe corretto attribuire tutta la colpa agli altri e non farsi carico di avere sbagliato analisi e previsioni".

Caro Marco,
conosco e apprezzo la tua onestà intellettuale e guardo con ammirazione al successo della tua iniziativa giornalistica che è un grosso contributo alla maturazione della nostra comunità e, speriamo, alla partecipazione alla vita amministrativa e politica.
Tu a mo’ di giudizio di fine legislatura lamenti che dei buoni propositi circa la partecipazione non se ne sia più fatto nulla e ti riferisci ad alcune iniziative, importanti in sé, ma - lo riconoscerai - difficili da realizzare da parte di chi è impegnato a guidare una machina complessa come il Comune di Tirano in un tempo di
scarsissime disponibilità economiche e di grandi limitazioni che ci ha permesso però di raggiungere molti traguardi come il tuo stesso giornale testimonia nelle sue cronache di questi suoi primi 4 anni.
Pensandoci bene la disillusione deriva dall'illusione di cui non sarebbe corretto attribuire tutta la colpa agli altri e non farsi carico di avere sbagliando analisi e previsioni. Ma poi è proprio vero che non si sia fatto nulla o è solo che si è fatto quello che si poteva? Ti sembra che la comunicazione sia mancata? Io credo proprio di no e per sincerarsene basterebbe sfogliare le pagine dei giornali fiutto di un costante, quasi quotidiano rapporto con i giornalisti.
Non entro nel merito delle iniziative che definisci “battaglie” di cui rivendichi i risultati né della loro utilità per la comunità. Francamente mi sembra che siano stati pressoché ininfluenti agli effetti dei risultati, che
sono quelli che contano. C'è poi da chiarire il peso e il ruolo che devono essere riconosciuti a un organo di stampa, sia perché un giornale non è la voce degli elettori, ma di una parte della comunità numericamente piccola rispetto agli elettori, forse la più sveglia e intraprendente, ma sempre solo una parte. Ci sono poi ancora le insidie della comunicazione, che possono abilmente essere sfiuttate da chi le conosce e che spesso agiscono anche senza cattive intenzioni.
Un lettore leggendo il tuo scritto, mi ha detto che era una critica totale all’operato del sindaco e dell'amministrazione, e che non teneva conto di tutto quello che si è fatto in questi dieci anni. Ed
effettivamente di cose se ne sono fatte tante e tante se ne sono preparate, alcune sono in dirittura di arrivo. Ce n’è voluto per convincerlo che la tua critica era limitata all’argomento e dettata dalla tua delusione per non vedere attuate le tue buone idee (fra l’altro, come sai condivise).
Con la comunicazione e con le sue insidie bisogna fare i conti ed è per questo che il Comune ha allestito e sta perfezionando il proprio sito Web che riporta e riporterà tutte le decisioni, le delibere, le spese. Quanto alla rete Wi-fi credevo sapessi che il progetto in corso di attuazione del centro di informazioni che prenderà posto nella stazione (che abbiamo ottenuto in a concessione dalle ferrovie) prevede la reti Wi-fi su tutta la città.
Tornando a al mio amico non c'è stato verso di convincerlo e ha continuato a vedere nel tuo intervento un attacco all’operato del Comune. E’ la potenza distorta della comunicazione persino quando è in mano a uno come te che al massimo può essere considerato ingenuo, ma non certo mestatore. La totale libertà che dai ai tuoi lettori è teoricamente molto bella ma ha un grave difetto, che il resto della stampa non ha, manca il filtro del direttore, non la censura, ma il filtro di un professionista responsabile. Senza ciò le distorsioni sono inevitabili.
Pensa per esempio al caso farmacia. Da anni Madonna ne reclamava una, si è aperta la possibilità di averla, ci si è dovuti impegnare per ottenerla perché non era, come si potrebbe credere, una concessione automatica, la si è ottenuta ed è una partita del valore di 600.000 euro per le casse del Comune. Cosa esce sulla stampa? Solo la questione del ricorso che, tra l'altro fa pensare a chissà quali maneggi come
se non fosse una questione completamente in mano dei funzionari e della loro personale responsabilità.
ll chiasso sulla piscina non ha avuto alcuna influenza sulla soluzione dei problemi, reali certo, ma già sotto controllo. Vedi, l'online non è democratico, ma solo populista. Sembra democratico perché tutti hanno la stessa possibilità di intervento, ma può tramutarsi in una palestra di sfogo per disinformati presuntuosi che credono di fare le pulci al "potere" e gliele cantano loro a quei deficienti che li governano in un confronto impari dove il debole e il "potere", vale a dire quelli che magari hanno già risolto il problema o lo stanno risolvendo.
Molti preferiscono scrivere sul tuo giornale piuttosto che comunicare agli uffici il problema, perché così si sentono gandi. E chi sono costoro, i cittadini? Nossignore sono un cittadino alla volta o un gruppetto più o meno sparuto che sembra rappresentare tutti. Non si deve dimenticare che la rappresentanza dei cittadini ce l'ha l'amministrazione, rappresenta tutti e lo fa con la volontà e la possibilità del buon padre di famiglia che dai suoi figli si aspetta collaborazione, non per sé, la per la famiglia, per tutti. Collaborazione che può essere anche critica, ma che deve trovare altre forme più dirette della denuncia sul giornale per andare a segno e contribuire al miglioramento.
Ti sarai accorto anche tu che nessuno interviene per costruire, per sentire il pensiero degli altri per proporre iniziative alla valutazione di tutti gli altri, per prospettare il futuro. Molti preferiscono usare la libertà che offri loro per giocare al tiro a segno, fondato o meno che sia l'attacco. E’ chiaro che su gandi problemi, magari dopo essersi documentati, avere parlato con gli amministratori (maggioranza e minoranza sono tutti a disposizione) e con i funzionari, si possono sollevare le questioni che restano insolute. Così sarebbe solo tiro a segno: va bene solo al poligono, fuori fa spesso solo del male.
Quanto all'organizzazione di assemblee pubbliche in cui elaborare progetti e programmi non puoi che trovarmi d’accordo, ma credo che la democrazia non possa essere un regalo dell'istituzione e debba essere celebrata anzitutto al loro esterno, nella libertà organizzativa dei cittadini, non promossa e controllata da chi è chiamato al quotidiano e impegnativo disbrigo dell'amministrazione. Non va dimenticato che il compito degli amministratori è quello di attuare il programma per la realizzazione del
quale sono stati eletti, ed eventualmente adeguarlo alle mutate situazioni.
La elaborazione di nuovi programmi spetta anzitutto a chi vuole guardare più in là e predisporre per il futuro anche perché alla fine i progetti selezionati siano noti alla gente e in qualche modo già scelti da loro e, per così dire "digeriti" o almeno "masticati". All'amministrazione e alla politica spetterà poi il compito di renderli realizzabili e di realizzarli. La macchina pubblica è più complessa ed è incompatibile con i sogni, che ci vogliono per prospettare il futuro, ma quelli che devono infrangersi è meglio che lo facciano ai livelli e che alla fase operativa ci arrivi
solo il fattibile e condiviso.
Con tutta l'amicizia e la stima che merita il tuo impegno.
Pietro Del Simone, Sindaco di Tirano

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