Il punto più importante all'ordine del giorno nel consiglio comunale di Tirano del 30 dicembre è stato indubbiamente l'ultimo, e cioè quello riguardante il servizio del teleriscaldamento. Attivo dal 1999 grazie all'intervento di un ente privato, la TCVVV, ha interessato l'amministrazione di Tirano principalmente per quanto riguarda la determinazione delle tariffe. Proprio un aumento di queste ultime aveva fatto scattare il ricorso di alcuni utenti al TAR della Lombardia: il tribunale ha sentenziato (il 28 maggio 2013), da una parte, che l'aumento delle tariffe era ingiustificato e, dall'altra, che il teleriscaldamento doveva essere qualificato, d'ora in avanti, come servizio pubblico.
Segue una prima impugnazione della sentenza da parte della privata TCVVV al Consiglio di Stato non andata a buon fine; ora si attende l'ultimo giudizio della Corte di Cassazione che potrebbe anche riconsegnare il servizio alla stessa TCVVV. Resta il fatto che il Comune di Tirano si è trovato in obbligo di muoversi, a partire dalla sentenza ed entro il 31 dicembre 2013, e trovare le modalità di gestione (anche in accordo con la minoranza) per fare il modo che il servizio di teleriscaldamento fosse effettivamente suo.
Come ha anticipato il Sindaco di Tirano Pietro Del Simone, il decreto Milleproroghe del Governo Letta, ufficializzato venerdì scorso, ha spostato il termine perentorio al 31 dicembre 2014, richiedendo un anticipazione al 15 giugno, sempre del 2014. Come dichiarato dal primo cittadino e dall'Avvocato consulente Francesco Venosta, però, la situazione è "grave e difficoltosa" a causa del vuoto giuridico" che regola il servizio di teleriscaldamento come servizio pubblico.
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