Si apprende dal mensile Orobie di luglio 2014 che esisterebbe "un progetto straordinario di manutenzione finanziato da Regione Lombardia e da Parco delle Orobie" (sottinteso Valtellinesi) per far "rinascere" la Gran Via delle Orobie.
Il testo della notizia, per la verità un po' sommario, accompagnato da una fotografia a due pagine (non degna, a parere di alcuni commentatori, della qualità del mensile) dal Colle Pasò davanti al laghetto dei Purscéi, è il seguente:
RINASCE LA GRAN VIA DELLE OROBIE. CON UN PROGETTO STRAORDINARIO DI MANUTENZIONE FINANZIATO DA REGIONE LOMBARDIA E PARCO DELLE OROBIE, entro due anni l'intero sentiero valtellinese sarà completamente fruibile. Oggi il percorso, 130 km tra Delebio e Aprica, presenta alcuni punti critici che però dovrebbero essere messi in sicurezza a breve. Sono stati programmati infatti i sopralluoghi lungo l'intero itinerario per individuare i tratti da sistemare, oltre ai due due di cui già si è a conoscenza tra la Val d'Arigna e la Val Malgina e all'imbocco della Valgerola. Ad effettuarli saranno una ventina di guide del Parco, insieme alle quattro sezioni del CAI della provincia di Sondrio. L'investimento complessivo è di 207mila euro e permetterà di riscoprire il sentiero più importante del Parco delle Orobie valtellinesi, l'unico che attraversa l'intera area protetta. La Gran Via è lunga oltre cento km, con un'altitudine media di 1800 metri, percorribile in undici tappe non troppo impegnative. Lungo il percorso si incontrano diversi rifugi e bivacchi che permettono di affrontarlo con tutta calma. Oltre allo spettacolo naturalistico, è possibile ammirare le antiche miniere di ferro, i resti delle mulattiere e le trincee della Linea Cadorna.
Antonio Stefanini
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