«Sono molteplici e strutturali i cambiamenti che stanno avvenendo sotto i nostri occhi, tanti i segnali di allarme che ci provengono ogni giorno dai nostri associati e che delineano un quadro di difficoltà generalizzate nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. I nostri operatori sono stanchi e non ce la fanno più a far fronte a sempre nuovi adempimenti e balzelli che vanno a gravare sulle loro aziende, già duramente provate».
La riunione del Consiglio generale dell’Unione, che ha avuto luogo nella serata di lunedì 24 novembre, a Sondrio nella sede di via Macello, è stata l’occasione per fare una ‘fotografia’ della realtà locale, squarciando il velo delle difficoltà. Lo si è colto bene nell’intervento della presidente Loretta Credaro, che si è a lungo soffermata sull’andamento del commercio, del turismo e dei servizi nella nostra provincia. Un necessario presupposto, quello della conoscenza analitica del contesto, per arrivare a delineare le nuove linee politiche di intervento dell’Unione per il prossimo quinquennio, tracciate dalla presidente Credaro proprio in occasione della prima riunione del Consiglio generale dal suo insediamento, avvenuto il 21 luglio scorso.
«Una nostra indagine – ha spiegato Credaro – ci ha consentito di appurare forti criticità che riguardano tutti i comparti. Molteplici le problematiche sollevate: in cima alla lista troviamo la crisi dei consumi e l’eccessivo peso fiscale, seguiti da una burocrazia sempre più complessa e opprimente, da un’esasperazione dei controlli e delle ispezioni, da un malcontento diffuso che, talvolta, vede la nostra categoria oggetto di attacchi ingiusti».
Solo per citare alcune delle criticità più recenti, vi sono l’obbligo dell’installazione dei pos per tutte le spese superiori ai 30 euro, in vigore dal 30 giugno scorso; la nuova normativa in materia di etichettatura degli allergeni, per non parlare della tassazione Imu sui terreni, che a decorrere avrà pesanti risvolti soprattutto in una realtà montana come la nostra, che invece dovrebbe essere più tutelata in quanto svantaggiata. Non dimentichiamo i nuovi corsi obbligatori sulle ludopatie, che sono frutto del comportamento ipocrita da un lato dello Stato, che ‘spenna’ i ludopatici trasferendo ai pubblici esercenti la responsabilità di ‘vegliare’ su di loro, dall’altro della Regione, che asseconda le direttive del Governo nell’inventarsi dei corsi solo per sentirsi a posto con la propria coscienza.
«In questo scenario, il compito principale della nostra Unione è quello di porsi in un atteggiamento di totale apertura all’ascolto, raccogliere le avvisaglie di disagio e le criticità, farsene interprete portando le istanze degli operatori nelle sedi di discussione dove vengono e verranno prese, alla luce del riordino dell’assetto amministrativo in atto, le decisioni importanti, individuare possibili percorsi e soluzioni. Il ruolo della nostra associazione – ha aggiunto la presidente – deve essere soprattutto quello di far finalmente capire a chi legifera che i nostri imprenditori non ne possono più di sempre nuovi provvedimenti, i quali, nella maggior parte dei casi, risultano inutili, controproducenti o ingiustamente vessatori».
La presidente Credaro, in un’ottica che vuole essere quella di una ‘governance allargata’, ha fatto appello alla collaborazione di tutti coloro che hanno un ruolo all’interno dell’Unione: dai membri dei direttivi delle singole categorie, ai rappresentanti del Consiglio generale, ai componenti di Giunta. «Ciascuno – ha detto Credaro, ricordando tra l’altro figure che nella dirigenza hanno anche ruoli nelle sedi romane, come Piero Ghisla, appena confermato nel Consiglio nazionale della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) – è chiamato a dare il proprio contributo sia sul fronte della rappresentanza di interessi delle nostre categorie sia nel far meglio conoscere e comunicare i molteplici servizi e attività che l’Unione mette a disposizione dei propri associati». Un’altra linea che contraddistinguerà l’Unione sarà quella di «prendere posizione in modo chiaro e netto, ogniqualvolta si presentino temi di particolare rilevanza per i nostri settori sia attraverso il nostro giornale, sito e newsletter, nonché naturalmente attraverso comunicati stampa».
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