Ora è tutto nero su bianco: la tradizione gatronomica di Livigno è racchiusa nelle pagine del libero “Leina da saor – Una valanga di sapori”, edito da Cairo Editore, e distribuito nelle librerie di tutta Italia.
Ci sono voluti tre anni di lavoro e l’impegno del Gruppo Cuochi e Pasticceri di Livigno, associazione che raggruppa 39 chef locali, per tirare le fila di una cucina che, a prima vista, potrebbe sembrare povera ma che, in realtà, porta con sé pezzi di storia del territorio.
“Abbiamo voluto – spiega Michele Bormolini, presidente del Gruppo –rendere omaggio alle nostre radici, ricercare le nostre origini anche attraverso i sapori, i cibi, le materie prime. Per tre anni abbiamo ricostruito frammenti che stavano andando perduti attraverso i racconti degli anziani. Così troviamo nel libro le parole del bècher (il macellaio), che un tempo macellava a domicilio”.
Il libro si compone di 103 testi, 37 ricette rivisitate in chiave moderna e di alcune sezioni tematiche: le erbe, i vecchi rimedi, i matrimoni di un tempo, la lavorazione del formaggio, la becarìa (macelleria), la rapa (l’unico ortaggio che cresce a Livigno) e alcune interviste ad anziani del paese che raccontano la storia e lo sviluppo turistico di Livigno.
“La prima immagine che abbiamo realizzato per il libro – continua Michele Bormolini – è quella dei ‘tartufolin da Credaro’. Si tratta di tortelli con farina, uova e zucchero, a forma di piccole patate, che furono fatti nei primi anni del Novecento in occasione di una visita a Livigno dell’allora ministro Credaro. Si racconta che il ministro, rimasto sorpreso dal fatto che a Livigno non crescessero ortaggi, durante un viaggio in Norvegia volle portare dei piccoli tuberi di patata nel Piccolo Tibet per provare a piantarli. Ma, invece di essere coltivati, i tuberi furono cucinati e poi ispirarono la creazione dei ‘tartufolin’, che ne ricordavano la forma”.
“Leina da saor – Una valanga di sapori” è stato ufficialmente presentato sabato scorso a Livigno, presso Plaza Placheda, davanti a una platea di quasi mille persone.
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