Non c’è niente di più bello, in questi giorni baciati dal sole, in un tempo sospeso regalatoci dall’atmosfera natalizia, che uscire di casa e percorrere a piedi i sentieri delle nostre montagne, anche i più a portata di mano.
Ed è così che, partendo dalla diga di sbarramento di Sernio, mi inerpico con i bambini sul nostro imponente Masuccio. Il sentiero è ripido, ma battuto. I rami secchi degli alberi si stagliano sul cielo azzurro e lasciano intravedere scorci di paesaggio davvero degni di nota. L’aria è pungente, ma il sole riscalda.
Cerco di trasmettere ai miei bambini il senso di stupore, meraviglia e insieme rispetto verso la natura, gli stessi sentimenti che mi ha insegnato mio padre.
Purtroppo, però, a un certo punto del sentiero, ormai quasi a Baruffini, incappiamo in un’accozzaglia di cocci di vetro, una moltitudine inquantificabile e inqualificabile di bottiglie rotte, sovrastata, in cima ad un muretto, da cassette piene di bottiglie vuote, che probabilmente sono lì, inconsapevoli, ad aspettare la stessa fine.
Che dire??? I segni dell’inciviltà umana arrivano ovunque, anche in un luogo apparentemente incontaminato e non antropizzato.
Un’azione è morale se è generalizzabile a tutti, come diceva il buon vecchio Kant. Evidentemente, la legge morale, o più semplicemente il senso civico, non è scolpito nell’anima di tutti…..
E.P.
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