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venerdì 6 febbraio 2015

"TIRANO E' DEPRESSA DAL PUNTO DI VISTA DEL LAVORO"

"Tirano è depressa dal punto di vista del lavoro": è questo, in estrema sintesi, il quadro economico tracciato dal responsabile di zona CISL Tirano Emanuele Merazzi intervistato nei giorni scorsi da Intorno Tirano.
"Un dato molto significativo per spiegare la situazione - spiega Merazzi - è che il Centro per l'Impiego, da primavera 2014, non segnala un posto di lavoro. Questo è sintomo di due cose: o c'è una piena occupazione o non c'è lavoro".
Escludendo il polo chimico situato tra Lovero e Grosotto, ha spiegato il responsabile CISL, dove ci possono essere buoni sviluppi occupazionali, la realtà economica del tiranese può essere analizzata in tre blocchi:
  1. la realtà artigianale, dove ha un peso non indifferente il gruppo RIRI, che conta circa 110 dipendenti
  2. il settore legnomesso in ginocchio nel mese scorso dall'aumento del valore del franco
  3. i frontalieri (circa 1.200 in tutta la Valtellina): tanti sono muratori, e devono vedersela con il blocco della costruzione delle seconde case; altri sono impegnati in attività che a causa del super franco dovranno necessariamente, se non l'hanno già fatto, adoperare dei tagli di personale.
Al di là dell'importanza di avere la Svizzera vicina, "senza la quale non so come saremmo messi", ha confessato Merazzi, c'è il problema della collocazione dei giovani con un titolo di studio medio-alto, purtroppo non spendibile nel tiranese.
Altro effetto depressivo sulle aziende, sopratutto artigiane, è poi la crisi di liquidità. "Se nei decenni passati - analizza il responsabile di zona CISL - abbiamo assistito all'espansione di aziende familiari, con l'assunzione anche di decine di dipendenti, ora stiamo assistendo ad un fenomeno contrario: queste grosse aziende tornano ad essere artigianali.
Se ammettiamo, come dovrebbe essere, che le amministrazioni locali e provinciali stanno facendo quanto in loro potere per sostenere il lavoro insieme ai sindacati, l'unico spiraglio per le aziende, in questo momento, potrebbero essere degli aiuti economici governativi, di cui si sta parlando in questi mesi, nel campo delle assunzioni: le attività economiche - conclude Merazzi - ora come ora stanno alla finestra".

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